L’attribuzione di un segno ad uno stato, a una regione geografica, a una città, è un esercizio molto frequente – ancorchè discutibile – in astrologia mondiale. I criteri di assegnazione dei segni sono assai vaghi e contestabili, oltre ad avere poco senso, in quanto un luogo in quanto tale fa fatica a interagire con gli umani che lo abitano. E’ abbastanza vero, però, che in molte persone si creano attrazioni speciali nei confronti di alcuni luoghi, accompagnate da altrettanto istintivi rifiuti nei confronti di altre. Ed è altrettanto vero  che alcuni luoghi, in particolare le città, che sono frutto dell’opera umana e non della sola natura, possiedono una forte immagine e presentano caratteristiche molto particolari e specifiche, che in alcuni casi si possono abbinare con le simbologie dei singoli segni zodiacali.

E così, partiamo per la Finlandia.

Paese noto per i boschi e il laghi, e soprattutto per babbo Natale (che peraltro monta sulla sua slitta il 24 dicembre…) la Finandia, per ovvi motivi climatici, è abbastanza popolata al sud, con  la capitale Helsinki, e via via si svuota andando a nord. Tampere è a duecento chilometri più in su e non è tra le mete più frequentate dagli italiani.

Eppure, Tampere è una città davvero speciale: il centro è collocato direttamente sulle rapide che si formano nel passaggio delle acque di due laghi, in dislivello tra loro. I geniali finlandesi molto “capricornizzati” devono essersi chiesti: questo bel salto di acque si può sfruttare? La risposta, nel 18° secolo, l’ha data l’industriale scozzese (gente nota per la parsimoniosità giustappunto capricorniana) James Finlayson, che piazzò sopra le suddette rapide un gigantesco cotonificio. Non contenti, altri investitori finlandesi portarono lì i loro fitti alberelli, per trasformarli in carta, mentre le stesse rapide del Tammerkoski consentirono l’installazione di una megacentrale  elettrica. 

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Cotonifici, cartiere e centrali elettriche sono ancora oggi il vero cuore di Tampere. Tutti i giganteschi edifici del centro, in mattoni rossi, che sembrano fatti col Lego (il gioco più razionale che c’è) sono un monumento all’operosità. L’idea che ci sia una connessione con il Capricorno diventa però una certezza quando si entra nell’area Finlayson. Il cotonificio da prima rivoluzione industriale non ha retto all’impatto della concorrenza mondiale, ma che cosa hanno fatto i gli operosi finlandesi per rimetterlo in moto? Hanno ristrutturato tutto e hanno occupato gli spazi in modo veramente capricorniano: oltre ai ristoranti a prezzo “democratico” (i segni di terra detestano digiunare, ma anche spendere troppo) hanno aperto una serie di musei (il passato è sacro) tra cui uno veramente singolare, il “museo del lavoro finlandese Werstas”, un autentico inno al lavoro, comprensivo di canti rivoluzionari dei sindacalisti che popolavano la “capitale rossa”. Tanto rossa da essere la sede dell’unico museo in Europa dedicato esclusivamente a Lenin. Il quale peraltro firmò il trattato per l’indipendenza della Finlandia dalla Russia in un giorno a caso…: il 31 dicembre.

Ma, per non farsi mancare nulla, a Tampere c’è pure il quartiere degli operai “Amur”, in cui è stata conservata una piccola parte del primo quartiere costruito dagli operai in cooperativa e dove è stata ricostruita la vita quotidiana dei pescatori e delle operaie della filanda. Ciliegina sulla torta, in onore di Marte in esaltazione, il “museo della boxe” e il “museo dello spionaggio”. Al Capricorno si confà lavorare sotto copertura, purchè si lavori!

P.Ro.

Tampere, o il Capricorno fatto città
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