Una disamina del tema natale di Lucio Dalla, proposta da CLARA TOZZI, in un articolo pubblicato nel 2012, su Albatros, rivista della Eridano School di Lidia Fassio. (www.eridanoschool.it). “Fare i conti con il senso di diversità è sempre difficile e straordinario insieme, come sembra raccontare il simbolo dei Pesci: due pesci che vanno in direzione opposta ma sono legati da un filo d’oro, suggerendo una tensione enorme che crea movimento e destabilizzazione.

Ogni essere umano che sperimenta questa tensione è come se si sentisse escluso dall’ordinarietà rassicurante che appartiene agli altri ( forse appartiene agli altri….), perché c’è una sorta di destino che conduce a sentirsi ‘pesci fuor d’acqua’ e che proprio per questo offre la possibilità di coltivare all’interno la magia di una ‘dimensione altra’  che consente di vivere (non di sopravvivere); di vivere alla grande, nel paradiso terrestre, in un territorio dove c’è tutto quello che serve all’uomo per sentirsi divino, in totale pienezza di amore, di contenimento, di creatività  e di libertà insieme avendo e conoscendo tutto senza sentire il peso di nulla, in una sinfonia perfetta col mondo degli ‘altri’ da cui invece ci si sente contemporaneamente e orribilmente distanti.

Osservo il tema di Lucio Dalla, notissimo cantautore bolognese mancato all’improvviso  lo scorso 1 marzo per un infarto, e mi vengono in mente queste cose, guidata dalle impressioni del suo Sole in Pesci in XII casa che mi porta a immaginare il bambino, l’uomo e l’artista che sono stati in lui.

Il bambino soffre l’assenza della bellezza,  l’assenza del padre che muore quando lui ha sette anni, l’assenza di un nido quotidiano che viene sostituito dal collegio, lontano dalla sua città e da sua madre. Per diventare compiutamente Pesci sembra debba affrontare la mancanza di punti di riferimento, la sensazione di non avere terra sotto i piedi, infatti la ‘base sicura’ della II casa ha come ospiti Urano e Saturno, freddi e separativi, come avessero l’intenzione di  suggerire la ricerca di ‘altro’ che possa soddisfare una fame tremenda e arrabbiata, con la sensazione che anche se oggi hai qualcosa, domani potrà sparire tutto, in un rovescio di fortuna che lascia abbandonati ed impauriti.

La Luna opposta a Plutone e Venere opposta a Nettuno raccontano due universi paralleli ed inquietanti dove la paura dell’abbandono e l’anelito di una simbiosi mancata rende duri e fragili, sognatori e disillusi, impauriti e spietati, bisognosi di accumulare risarcimenti. Plutone nella V casa leonina, come compagno di giochi  è un oscuro signore che rapisce l’Anima preannunciando il lungo e difficile viaggio per ritrovare quel doloroso pezzo mancante che come una sirena farà sentire la sua voce provenire da lontano. Il bambino ferito è anche descritto dal Nodo Nord in V casa congiunto a Chirone, con il suo sangue che va ad alimentare un puer potentemente immaginativo e dedito alla dimensione creativa, quella che può esprimere la sua originalità, il suo essere unico e speciale e la potenzialità rigenerativa che fluisce da se stesso.astro_2atw_lucio_dalla.43400.24238

L’uomo si presenta con l’ascendente Ariete e con un Marte in Capricorno potentissimo in X casa, vertice di un  aquilone che coinvolge tutti i pianeti trans personali, una fisicità tarchiata e irsuta che ricorda l’Ares mitologico ma con una forza che deve trasformarsi in volontà organizzata e direzionata, pur minacciata alla base da un senso di paura ed impotenza che stimola il bisogno  di essere riconosciuto per la propria grandezza e straordinarietà.  Colpisce la mancanza di condiscendenza, una volontà di essere se stesso quasi ostentando la sua individualità, senza cedere un millimetro al conformismo ma nemmeno  all’idealismo.  “Devi amarmi per quello che sono e per quello che faccio” sembra dire, quasi provocatorio,  con un’immagine trasandata, la coppoletta in testa e nessuna facilitazione, nessun ammiccamento. La Luna in Acquario congiunta a Mercurio in XI casa lo portano a tante collaborazioni, alcune più lunghe ma comunque temporanee (Plutone in opposizione), altre amichevoli e più distaccate. E’ stato istrione sul palcoscenico, elusivo per quanto riguarda il suo privato, di cui non ha rivelato quasi mai niente, eccentrico ma mai scandalistico.

C’è qualcosa in lui di tremendamente selvaggio che doveva essere trasceso, qualcosa di grezzo che spingeva per lasciar posto ad una sensibilità estrema, femminile e ‘diversa’ , così difficile da proteggere e così difficile da manifestare. Tanto più che l’intensità emozionale dei Pesci e l’energia irruente dell’Ariete trovano ostacolo nell’elemento aria, fortissima presenza che vorrebbe dirigere tutto  con la bellezza del pensiero e del controllo razionale, una bellezza ed una perfezione che viene vista al di fuori di sé, nell’altro da cui viene attratto (discendente Bilancia) ma che è parte integrante della sua Anima. Una bellezza a cui dar forma con le parole e con la musica, di cui attorniarsi, a cui dare valore, con uno struggente desiderio di ricongiungersi ad essa e di appartenervi. D’aria è anche la Luna congiunta a Mercurio, quella che l’ha sempre fatto ragionare quando gli è stato chiesto di modificare qualche frase in un suo testo per partecipare a Sanremo, senza rinunciare all’essere ironico e dissacrante, in ogni caso mai etichettabile.

L’artista, originale e prolifico, si è espresso in maniera piena e gratificante.  La musica è stata la sua grande musa fin da ragazzino, quando cominciò a suonare il clarinetto, poi ha cominciato a cantare e non ha mai smesso per 50 anni inanellando successi sia da solo che in coppia con artisti come De Gregori e Morandi. Nel Sole in Pesci in trigono a Giove e nella Venere nettuniana possiamo leggere l’ispirazione poetica e la capacità di trasmettere emozioni  con la sua musica  e la connessione con la Fonte, che Tutto mette in collegamento. ‘Come è profondo il mare’, del 1977, è stato l’album con cui ha conquistato il favore del grande pubblico, un titolo che ricollega al dio Nettuno, signore del suo Sole.

L’ombra mi pare essere quella del senex, che intravedo nella carenza di terra, nella quadratura di Saturno al Sole ed anche nella Luna e nella X casa: un fantasma che tende a manifestarsi nel rapporto con il denaro e con la sessualità, con un materialismo ed un’avidità che spiazzano in un Pesci  e che hanno a che fare con il senso di precarietà e di insicurezza interni e la paura di non valere e quindi di essere manipolati ed usati, ma anche con una certa ricerca di compensazione alla difficoltà a sentirsi gratificati affettivamente (c’è anche il quadrato di Giove a Venere), fino a scavare un grande senso di vuoto. Della dinamica puer e senex c’è anche la figura di una  Madre troppo potente e ambivalente  (Luna in aspetto con Giove, Saturno e Plutone e X casa in Capricorno con Marte), che ha reso complicato il rapporto col mondo femminile e con la parte femminile di sé. Questo aspetto, insieme alle tante sollecitazioni marziane, ci dà  qualche indicazione per comprendere la sua omosessualità, vissuta sempre con grande riservatezza.  

Ma al di là dell’orientamento sessuale, tutto il tema di Lucio Dalla mi sembra indicare una vita alla ricerca di unità attraverso la funzione di Venere e la trascendenza di Nettuno, fino a trovare l’Amore Compassionevole, quello in grado di accogliere il bambino ferito, di dare significato alla vita dell’uomo attraverso la sua partecipazione al collettivo e di rendere ispirato e generoso il genio dell’artista.  Ovviamente nulla posso dire su quanto abbia vissuto del suo progetto solare. Posso solo provare a leggere la risposta che la collettività ha dato alla sua morte: il 4 marzo 2012, quando avrebbe compiuto 69 anni, il suo funerale ha visto migliaia di persone sfilare silenziosamente per salutare chi ha saputo tirar fuori, dal sacco del caos, musica e poesia per la gioia di tanti. C’era un forte senso di gratitudine, di stima, di amicizia, di affetto. In un momento di unità che Lucio Dalla ha catalizzato ancora una volta intorno a sé,  se non dentro si sé.

Com’è profondo il mare (un saluto a Lucio Dalla)
Tag: