La modalità tipica dell’interpretazione astrologica è quella basata sull’uso dell’analogia come processo mentale, diversa dal processo classico della deduzione razionale. Il passaggio dai simboli – pianeti, segni, case – avviene per analogia. Un esempio molto semplice di tale processo è Marte = guerra, = forza, ma anche = rosso, = sangue, = carne. L’associazione simbolica di Marte è, tra i cibi, quella con la carne, ottenuta grazie a un processo violento, la caccia. Si tratta di un gioco di “rimpalli”, che dal punto di vista strettamente razionale e deduttivo sembra poco sensato, ma che invece costruisce un intero universo di significati e fornisce descrizioni psicologiche assai interessanti. Se infatti ci spostiamo sul piano degli archetipi, troviamo un’infinità di strade che si dipartono dall’archetipo del “guerriero” Marte, che dimostrano come, più o meno sviluppate, tutte le caratteristiche legate al “guerriero” siano dentro alla psiche di ciascun essere umano. Il problema è come esse si declinano caso per caso, ma questo sta alla capacità dell’interprete…

La pervasività del simbolo è grandissima, tanto che anche le cose materiali – parliamo dei cibi, in questo caso – contengono analogie e riferimenti ai simboli astrologici. Si crea una rete di rimandi tra elementi appartenenti a sfere diverse, e a rivelare la rete è il gioco dell’analogia, spesso attraverso modi di dire, proverbi, associazioni mentali di vario genere.

Quali sono le prime associazioni che vengono in mente con la parola “pane”? Anzitutto i suoi componenti: grano (o comunque un cereale) e acqua, talvolta lievito. Poi il calore, necessario alla cottura. Poi la forma che gli si dà, una sfera o un tondo. Spesso una volta composta la palla con la mano si traccia sopra una croce, che forma quattro spicchi. Poi ancora ci sono i riferimenti nei modi di dire:  “il pane quotidiano”, “guadagnarsi il pane”, “andare avanti a pane e acqua”, “buono come un pezzo di pane”.

Non è difficile da questi estrapolare per analogia la sua principale caratteristica: il pane è indispensabile, essenziale, è la base del sostentamento, insieme all’acqua e per certi versi è “sufficiente” contiene tutto. Ed è “universale” nel senso che non c’è cultura, da un capo all’altro del mondo, che non abbia prodotto il pane.

Proprio per questo in astrologia si può associare il pane al cosmo nella sua interezza: è formato da tutti e quattro gli elementi: il grano che viene dalla terra, l’acqua che gli si associa per fare l’impasto, l’aria che lo fermenta, il fuoco che serve per cuocerlo. Non è un caso che gli si faccia sopra il segno della croce: lo si divide, ma senza romperlo, nei quattro elementi. Rappresentando una totalità, e non solo una parte, è alimento universale: è ben raro che una persona rifiuti istintivamente di mangiare pane, così come di bere acqua. Se guardiamo poi alla sua forma più naturale e ovvia – al di là della fantasia dei nostri raffinati panettieri – l’analogia con il tondo ci porta in prima battuta ad associarlo al Sole (una volta cotto) e alla Luna (crudo). I due luminari che associamo, in astrologia, alla base, alla struttura essenziale della persona. Notte – di notte si prepara l’impasto – e giorno, quando lo si cuoce e lo si consuma. La Luna governa il segno del Cancro e il Sole il Leone. La grande madre terra, da cui vengono il grano e l’acqua, il grande Padre che dà energia, spirito e calore, il fuoco e l’aria. Femminile e maschile rientrano nel pane in modo inscindibile. Non è affatto un caso che i segni del Cancro e del Leone abbiano un solo governatore (rispettivamente Luna e Sole) mentre tutti gli altri segni ne abbiano due ciascuno: Luna e Sole sono talmente forti e importanti, talmente indispensabili e “formativi”, da potere e dovere stare soli. Attenzione, quindi, ai disturbi legati all’assunzione del pane: forse è solo una banale e probabilmente infondata opinione, ma il manifestarsi di tali disturbi potrebbe rivelare rifiuti assai profondi e seri, radicati nella profondità della psiche.

 

Il pane, il Sole, la Luna
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