Nato il 27 dicembre per il calendario giuliano, nel tema natale di Johannes Keplero il Sole si trova a 15 gradi del Capricorno (la differenza tra calendario giuliano e attuale è di 10 giorni) ed è accompagnato da altri quattro pianeti, Mercurio, Urano e Venere, in uno stellium autenticamente “capricorniano” se si considera che il tutto forma sestile con il governatore del segno, Saturno (in Scorpione) e con Giove (in Pesci) a sua volta congiunto a Plutone. Certo, di questo Plutone e Urano, proposti alla considerazione degli astrologi solo nel secolo scorso, insieme a Nettuno, Keplero non aveva notizia, ma in ogni caso, guardati oggi, aggiungono informazioni interessanti. Tanto più che Urano, ad esempio secondo gli studi di Lisa Morpurgo, in Capricorno è in esaltazione. Quell’Urano che, congiunto al Sole, dà all’astronomo / astrologo tedesco la forza per affermare le sue innovative e rivoluzionarie teorie, la spinta a collocarsi, come ben afferma nell’altro articolo in proposito, Emanuele Cangini quando afferma che “Giovanni poteva davvero contare sul deciso appoggio della falange scientifica “liberale”.”astro_2atw_01_johannes_kepler.24880.10303

 

 Se poi guardiamo alla Luna in Gemelli (dove peraltro si colloca pure  l’ascendente), al trigono di Marte, possiamo ipotizzare che per Keplero “Il  potere della mente e del pensiero logico” fosse un punto fermo della sua vita  e della sua ricerca. Non era un combattente, o quanto meno non provava il  piacere della controversia personale, come accadeva ad altri scienziati del  tempo, Galileo in primis, Keplero, ma un convinto e pervicace sostenitore  dei risultati della sua ricerca, frutto anche di attenta  rielaborazione di studi  altrui. Il Nettuno all’ascendente ci conferma quanto fosse profondo il  dilemma tra fede e leggi naturali, tra fede e scienza, si direbbe  semplicisticamente. Nettuno all’ascendente lo dota di un’intuizione e di una  sensibilità profonda, di attrazione per il mistero e l’incognito, mentre,  altrove, in quel terrestre Capricorno stanno la forza del ragionare, l’attrazione per la “struttura”. La struttura è una delle parole chiave di Saturno, governatore del segno: è il bisogno, la necessità interiore, di cogliere le regolarità e di metterle a sistema, è il bisogno di “dimostrare”.

Il lavoro interiore di Keplero, tuttavia, per come emerge dalle sue lettere, sta nella liberazione dall’approccio animistico e da una modalità di pensiero orientata a fini nascosti (Nettuno) a favore di un approccio logico e sperimentale (Saturno e stellium in Capricorno). Per quanto “matematico” per professione definita ed esercitata ufficialmente, la concretezza capricornina si esplica nella scelta di lavorare sui “corpi” (celesti), di sperimentare grazie all’osservazione. In più – come racconta un commentatore della portata di Albert Einstein nel libro “pensieri, idee, opinioni”, caratteristica di Keplero fu di basarsi su un’idea “davvero ispirata” (Nettuno) per determinare l’orbita reale della terra. Lo fece, individuando in Marte il secondo (oltre al Sole) punto fisso nello spazio planetario e utilizzandoli come punti di riferimento per misurazioni angolari, con i metodi della triangolazione. Oggi – scrive Einstein – nessuno può apprezzare appieno quanta ingegnosità, quanto duro e indefesso lavoro (Stellium in Capricorno) occorsero per scoprire queste leggi e verificarle con tanta precisione”. Un lavoro “titanico” quello di Keplero, che in nome della sua totalizzante passione non si fece fermare né dalla povertà né dalla mancata comprensione del mondo scientifico del tempo né dal giudizio di “eretico moderato” che si guadagnò in un mondo guidato dal potere della Chiesa.

Ma il conflitto interiore tra istintivo animismo “nettuniano” e razionale concezione del mondo guidato da leggi matematiche che governano la struttura non si risolse mai: “Prestiamo attenzione – conclude Einstein – alle osservazioni sull’astrologia. Esse ci mostrano che lo sconfitto nemico interiore era stato messo in condizioni di non nuocere, anche se non era ancora del tutto morto”.

Patrizia Romagnoli

 

Il Capricorno, Nettuno e la scienza: il caso Keplero
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