Terza e ultima puntata dell’articolo sui “transiti belli / transiti brutti”, riflessione sul tempo e suldipanarsi degli eventi della vita. Il modo di lavorare dei pianeti durante i loro passaggi è spiegato da  CLARA TOZZI dal punto di vista dell’astrologia umanisticai. L’articolo era uscito nel 2013, su Albatros, rivista della Eridano School di Lidia Fassio. (www.eridanoschool.it)

Transiti belli e transiti brutti

di Clara Tozzi

3° parte (le precedenti sono reperibili nel sito www. semidistelle.it)

Guardare i transiti di una persona significa quindi osservare il grande collegamento  che c’è tra le cose che ci accadono utilizzando l’immaginazione, per comprendere il senso degli avvenimenti stessi e dove conducono. In questa ottica, avvenimenti e scelte rappresentano un modo creativo di dar vita superiore al progetto indicato nel proprio tema natale, per integrare le energie descritte. Ne possiamo dedurre  un nuovo modo per leggere la nostra stessa biografia, meno ‘costretta’ dentro i binari di un racconto lineare, più libera di mostrare una sorta di sentiero che l’anima sta tracciando ed in fondo sta tentando di evidenziare alla nostra coscienza. In quale modo lo farà durante un transito? Dipenderà molto dal rapporto che abbiamo instaurato con l’energia che sta cercando di contattarci per entrare nella nostra vita. Per esempio, la trasformazione che propone Nettuno forse sarà accolta con maggior ‘grazia’ da chi ha già fatto spazio da tempo alla propria diversità, alla propria sensibilità, all’amore per gli altri, all’accettazione di qualche sacrificio sul piano egoico, all’inconsistenza della pretesa di poter controllare tutto nella nostra vita umana. Nello stesso modo, la trasformazione  proposta dal temuto Plutone forse sarà più accettabile se si è disposti ad accogliere le verità che tendono a salire alla luce, a volte come mostri che incarnano le paure più profonde, a volte come diamanti che non sapevamo di possedere.

Le Bilance della prima decade stanno vivendo da più di tre anni dei cosiddetti ‘transiti duri’, la quadratura di Plutone e l’opposizione di Urano. Sicuramente ciascuna di loro è chiamata ad un cambiamento di una certa radicalità, che spesso è partito dal dover affrontare una qualche ‘scomoda verità’ (e mi riferisco naturalmente al lavoro che tende a proporre Plutone, che per transito è arrivato un po’ prima). Un esempio celebre ha riguardato un noto imprenditore e politico, Silvio Berlusconi (nato il 29 settembre 1936 a Milano alle 5.40, secondo la fonte Grazia Bordoni), che ha vissuto la quadratura di Plutone al Sole nel 2010/2011 come una vera trasformazione della sua immagine pubblica (Sole in 1° casa), anche se dubito fortemente che lo scopo del transito fosse quello. Ma come sempre Plutone fa emergere quello che c’è e con questo ciascuno deve fare i conti. Certo, Plutone radicale si trova in 10° casa quadrato a Venere in 2°, portando con sé una profonda tematica riguardante la questione dei valori, toccando tutta l’area affettiva ed i suoi surrogati: denaro, sessualità, potere. Non a caso l’inizio della quadratura ha coinciso  con l’abbandono della moglie, a cui è seguita una lunga serie di scandali pubblici legati proprio alle problematiche venusiane.

Un altro esempio dello stesso tipo di transito e di una manifestazione del tutto diversa è quello del giornalista/scrittore Massimo Gramellini (nato a Torino il 2 ottobre 1960, verso l’1 di mattino, secondo la fonte Marco Pesatori). Il Sole in Bilancia si trova in 3° casa, quadrato sia a Marte che a Saturno, mentre Plutone è in 2° casa opposto alla Luna in Pesci in 8°. L’arrivo della quadratura di Plutone nel suo caso ha coinciso letteralmente con una verità che è emersa dal passato ed in qualche modo dall’inconscio in cui era sepolta: la madre, mancata quarant’anni prima quando lui era bambino, non era morta per una malattia di cuore, come gli aveva raccontato il padre per proteggere la sua infanzia, ma perché si era suicidata dopo aver scoperto di avere un tumore, non credendo che l’intervento che le avevano fatto l’avesse salvata (dice nel suo libro: ‘la paura le aveva mangiato il cuore’). L’effetto di questa scoperta è stato inizialmente devastante, poi ha dato il via ad una potente revisione del suo passato e delle sue figure genitoriali, insieme ad una comprensione di tante sue paure, rabbie, resistenze, sfiducie; una revisione che lui ha scelto di elaborare attraverso la scrittura (Sole in 3° casa), lasciando poi andare ‘la creatura’ in modo catartico, facendo conoscere la sua storia al mondo con la pubblicazione del libro “Fai bei sogni”. Riporto un passaggio del libro, perché le parole usate sono davvero esplicative del lavoro che fa Plutone: “L’intuizione ci rivela di continuo chi siamo. Ma restiamo insensibili alla voce degli dei, coprendola con il ticchettio dei pensieri e il frastuono delle emozioni. Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi.”

Possiamo riconoscere in questo transito di Plutone nella vita di Gramellini la parte che riguarda la discesa negli inferi, l’incontro con vecchie ferite, con la paura che emerga la verità e poi via via con l’accoglienza della verità stessa, la spinta creativa che emerge ed infine con la liberazione attraverso la comunicazione (3° casa solare): niente più segreti, venga pure la luce. Il suo Plutone natale era legato alla Luna per casa e per aspetto, quindi si è manifestato come un evento che riguardava la madre, ma poi si riversato sul Sole con una presa di coscienza trasformativa. Il successo di questo libro, che ha saputo toccare il cuore di molte persone, ci ricorda come il temuto Plutone fosse nel mito sia signore degli inferi quanto della ricchezza. Spesso i transiti di Plutone rappresentano un invito a fare i conti con i nostri ‘mostri’; a considerarli come daimon che si affiancano per guidarci nella scoperta di tesori che chiedono di essere portati alla luce.

A questo punto dovrei probabilmente riprendere la domanda iniziale: i transiti che temiamo sono belli o brutti? A prescindere dal fatto che non si possono evitare, dovremmo forse dire che non c’è risposta ad una domanda sbagliata. Tutti abbiamo visto transiti ‘terribili’ risolversi in trionfi personali, così come transiti fantastici sulla carta hanno corrisposto nella realtà ad un vissuto pesante. Se non guardiamo bene a che punto è una persona nella sua vita, come sta interpretando i suoi potenziali e la sua creatività, come sta affrontando i suoi conflitti, le sue ombre, la sua eredità familiare, se non teniamo conto della società in cui è inserito, del contesto del suo  tempo storico, si tenderà a rimanere prigionieri dell’attesa di un futuro già determinato dal transito stesso.

Ma i transiti non rivelano l’evento, quanto il significato di una certa fase della vita, che è necessariamente connesso con quanto c’è stato prima e con quello che l’anima desidera portare avanti. Tutto nostro, come sempre, l’onere e l’onore di inserire nella nostra coscienza una visione sia rassicurante quanto responsabilizzante.

 

(Pubblicato sul N.17 di Albatros – 2013)

Transiti, istruzioni per l’uso/3
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