Era nata a Riga, capitale della Lettonia, il 21 agosto 1925, la scrittrice italiana Marina Jarre, cui il 3 luglio scorso la trasmissione Wikiradio di Rai 3 ha dedicato la puntata a un anno dalla morte. Figlia di un lettone ebreo, Samuel Gersoni, e di una italiana che nella capitale baltica insegnava italiano all’università, a dieci anni, a causa dei dissidi tra i genitori, si ritrovò insieme alla sorella più piccola, affidata alla nonna a Torre Pellice, cuore della comunità Valdese in  PiemonteAllontanatasi dal crogiuolo di lingue di Riga, in cui si intrecciavano lettone, tedesco, russo, polacco e svedese, Marina Jarre imparò l’italiano a scuola e lo usò per scrivere. Fu lei stessa a ricordarlo in un intervento il cui titolo dice di alcuni tratti della sua poetica: Quale patria, per chi non ne ha nessuna o ne ha più di una?  Nella carta natale della scrittrice cerchiamo di individuare i punti che si legano alla sua biografia, per come emerge dai racconti: il tema delle lingue – oltre al mix nell’infanzia tra il francese della mamma e il lettone dell’ambiente, l’italiano appreso in Piemonte, e le altre imparate successivamente nella sua carriera di filologa – il tema della sua personale riservatezza e discrezione – scelse l’insegnamento nelle scuole dell’infanzia quando avrebbe potuto lavorare all’università – il tema dei figli (ne ebbe quattro) e quello ancora più significativo, delle origini e dei conti da fare con il passato: il suo “ritorno in Lettonia” copertina ritorno in Lettoniaparla proprio del viaggio intrapreso in tarda età per ritrovare a Riga la storia delle sue radici e il rapporto con il padre, ebreo vittima delle distruzioni di massa del 1942. Marina Gersoni Jarre presenta alla nascita uno stellium nella Vergine, che  inizia a fine Leone, in realtà, con il Sole a 28 gradi, preceduto da Nettuno, e  seguìto, nel secondo segno di terra, da Mercurio e Marte (in trigono a Giove  in Capricorno e in sestile a Saturno in Scorpione) e poi dalla Luna (opposta  Urano, trigono a Giove e sesile a Plutone) e, a fine segno,Venere.

 Una delle caratteristiche rilevate  nella biografia di Marina Jarre sono la  riservatezza e la discrezione, il fatto di “accontentarsi” di insegnare nelle  scuole medie quando i suoi talenti le avrebbero consentito una carriera molto più brillante: emergono qui le caratteristiche del segno della Vergine, che richiamano il tema del senso di inadeguatezza pur in presenza di elevatissime capacità mentali.astro_w2atw_286_marina_jarre_hk.25337.23648 Raccontava la stessa Marina “Da piccola conoscevo un po’ il lettone, ma mentre mia sorella più piccola parlava, io sentivo e mentalmente correggevo i suoi errori, ma lo stesso non parlavo quella lingua”. Sempre grazie a quel Mercurio in Vergine (rafforzato dalla congiunzione con Marte), la Jarre imparò poi numerose lingue, tradusse dal russo e dal francese, ma evitò gli ambienti letterari, e scelse sempre ambiti “un po’ inferiori” a quello cui avrebbe potuto ambire. Dichiarava di preferire la parola scritta a quella pronunciata: la parola scritta consente di pensare prima, di limare, di evitare anche il confronto diretto e immediato con il destinatario: ma si può creare il discorso verginianamente “perfetto”. Ma nel tema natale i pianeti forse più significativi appaiono la Luna, sempre in Vergine, e Saturno in sestile a Mercurio Marte. Luna – materno, Luna – patria. Lo “strappo” dalla patria è ben rappresentato dalla secca opposizione della Luna a Urano, che esprime peraltro la difficoltà di sentirsi “in patria”. La Luna “materno” si può connettere alla scelta non solo di insegnare ai piccoli, e di far nascere quattro figli, ma anche al fatto che i libri che le hanno dato il successo fossero proprio libri per l’infanzia. Marina Jarre ha raccontato di come sia riuscita ad affrontare il tema delle sue radici, e del rapporto non risolto con il padre, solo in tardissima età. Il Sole è congiunto a Nettuno – una possibile interpretaizone è un padre “evanescente” – connesso per quintile (72 gradi) a Saturno. Il quintile è un aspetto poco “frequentato” nell’interpretazione astrologia eppure può diventare molto significativo in alcuni casi. E comunque Marina Jarre tornò in Lettonia sulle tracce del padre e delle radici famigliari a 80 anni, quando il suo Sole progresso toccava in congiunzione il Saturno di nascita. Un caso?

Marina Jarre, la Vergine e i conti con l’infanzia
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