Sono numerosi i siti in cui è possibile ottenere gratuitamente l’interpretazione del proprio tema natale. Alcuni si fondano su ampia conoscenza della materia e anche della psicologia e della psicanalisi. Siti seri, insomma, in cui si trovano indicazioni e giudizi personalizzati. Il fatto che, però la stessa persona sia descritta prima come “taciturna, seria, poco incline al divertimento” e, pochi paragrafi oltre “pronta a festeggiare, leggermente esibizionista, sempre al centro dell’attenzione, chiacchierona e socievole” può creare qualche scompenso… Come è possibile? Allora – ci si chiede – come sono? aperta o chiusa? orso o cagnolino? Insomma, chi sono io?

Il programma informatico – ma, va detto, lo stesso avviene se si prende un manuale di tipo analitico anche scritto dai migliori astrologi dell’ultimo secolo – il punto è che i singoli elementi del tema vengono presi uno alla volta. Quindi, un Sole, insieme a Mercurio, in Capricorno, in quadratura con Saturno in Bilancia, ci propone la diagnosi di “taciturna, seria, poco incline al divertimento” nella parte che descrive la posizione dei pianeti nei segni, diagnosi rafforzata appunto dalla quadratura con Saturno. Il fatto è che l’analisi prosegue con la posizione dei pianeti nelle case, e – ahimè, in questo caso, – il medesimo tristissimo Sole torna a splendere in una quinta casa “il divertimento” trasformando il malinconico soggetto in una primadonna della compagnia, dotata di espansivo ascendente Leone, al centro dell’attenzione e debitamente esibizionista.

Lo sconcerto è giustificato. La prima reazione, umanissima, è quella di condannare definitivamente l’astrologia e qualsivoglia interpretazione del tema natale e buttare via tutto. La seconda, meno radicale e più razionale, è quella di capire come e perché si trovino tali pesanti contraddizioni. Come detto sopra, le interpretazioni “libresche” –  ma anche informatiche, non fa molta differenza – sono analitiche, articolate punto per punto, anche quando si parla di aspetti, quindi di relazioni, e perfino quando ciascun aspetto viene collocato via via in una diversa coppia di segni (un Sole in Capricorno può essere quadrato a Saturno in Bilancia ma anche a Saturno in Ariete, e sono due cose diverse, e le cose sono ancora più diverse se la quadratura è tra un Sole in Leone e un Saturno in Toro piuttosto che in Scorpione, eccetera, eccetera…). Far “quadrare il bilancio” con una disposizione di case che riproduce troppo l’interpretazione dei pianeti nei segni già da sé’ crea seri problemi, perchè è come se cercasse di sovrapporre due temi diversi  uno sopra all’altro, e questo non funziona. Quindi, che fare? buttiamo via tutti i manuali (di cui le interpretazioni offerte in rete generalmente sono una trasposizione)? Oppure, se riteniamo che l’astrologia comunque abbia qualcosa da dire, cambiamo strada e ci rivolgiamo a una persona fisica, ossia un professionista di questa disciplina? Per chi insiste sul “fai-da-te” (il che ovviamente non esclude il ricorso a un professionista, ovviamente… ) si può suggerire un modo per uscire dall’impasse delle contraddizioni, insite nelle interpretazioni proposte sui materiali analitici. E la strada è semplice, seppure insidiosa, dal momento che mentre si legge l’interpretazione del proprio tema natale, quindi della “propria” personalità, a cui siamo ovviamente molto affezionati, scatta comunque l’ “effetto Barnum” ossia si vedono solo le cose che gratificano e non si vedono quelle sgradevoli. La strada è proprio quella di affrontare le contraddizioni, guardarle in faccia. E’ vero, mi piace moltissimo dipingermi come “seria, taciturna, razionale”. Ma non sarà che in me scorra comunque, anche in modo carsico, una vena esibizionistica, “spettacolarizzante”, socievole, chiacchierona? Perchè una personalità deve sempre essere graniticamente coerente?  Proviamo a fare un passo indietro e a considerarci come un insieme complesso e molto complicato, in cui convivono modalità spontanee di azione e di reazione, insieme a modalità di azione e reazione a cui ci hanno allenato “gli altri”, dalla famiglia nell’infanzia alle condizioni in cui siamo stati costretti o indotti a vivere e che hanno a volte spento a volte forzato parti meno significative, forse, ma pur sempre esistenti, della nostra personalità. Se, come nel caso sopracitato la contraddizione appare plateale, è possibile che il problema stia proprio nel fatto che la contraddizione stia tra la lettura del tema radix, quello che esprime la composizione “base”, i propri talenti e le modalità con cui essi si relazionano tra loro, e la lettura delle case, che ci parlano del modo concreto in cui caratteristiche della personalità e talenti si esplicano nella vita reale. E’ quindi possibile che il triste personaggio taciturno abbia trovato nella vita reale delle circostanze che gli consentano di esprimersi con maggiore libertà, ambienti “giocosi” in cui possa liberarsi dalle pastoie saturnine e accettare quella vena nascosta di socievolezza che magari scorreva zitta zitta nelle profondità… E’ solo un’ipotesi, una possibilità di soluzione delle contraddizioni che sempre sorgono nelle lettura di un tema natale. Ma vale la pena di ricordare che non esiste “l’uomo a una sola dimensione”…

Patrizia Romagnoli

Chiacchierona o taciturna? Interpretare le interpretazioni …
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