Per chi guarda all’astrologia come ad un bellissimo insieme di cognizioni che, tramite l’uso del simbolo e del pensiero analogico,  consentono di esplorare la struttura della personalità, il momento della fine dell’anno, con il suo tripudio di previsioni “urbi et orbi” è un momento un po’ difficile. Tanto più se l’atteggiamento di chi studia l’astrologia è quello dello “sperimentatore” a caccia di “congetture e confutazioni” (come il filosofo Karl Popper intitolò il suo testo base), pur nella consapevolezza che l’astrologia non è e non può essere una scienza esatta e forse neanche una scienza (ma in tal caso è in buona compagnia, insieme a psicologia, psicoanalisi e sociologia…). Ciò che spinge questo tipo di ricerca è il desiderio di trovare i “punti strategici” della disciplina, quelli che hanno una validità in qualche modo dimostrabile, cercando regole (se non “leggi”) e punti d’appoggio abbastanza certi durante l’interpretazione del tema natale.

Mentre dunque qualche risultato si può ottenere nello studio di un tema natale, ritenuto una sorta di “fotografia” della personalità potenziale di un individuo, quando ci si avventura nelle paludi del “futuro” le cose si complicano. Il primo problema è che le “previsioni” per l’anno nuovo sembrano, nella vulgata popolare l’unica funzione possibile dell’astrologia.

fortune-telling-1989579__340Un problema che si risolve semplicemente ignorando le “previsioni” buone per  la rubrica oroscopo della tivù – tipo “sei un Capricorno (inteso con ciò che hai il Sole nel segno del Capricorno), arriva Saturno, avrai un paio d’anni di sfiga, ma se sei della Vergine, evviva evviva c’è il trigono di Saturno e in contemporanea quello di Urano, successi in quantità…” – ma restano comunque le previsioni personalizzate, elaborate da persone competenti in materia e applicate a un solo tema natale, quello di un soggetto presente fisicamente. Si tratta di un argomento molto delicato, e anche complesso. Da un lato, infatti, c’è la relazione umana tra l’esperto di astrologia e la persona che, con gradi diversi di fiducia, lo consulta per avere risposte (spesso perchè non ha voglia di cercarle in se stesso…) e dall’altro ci sono le tecniche previsionali in se e per se’.

Quali transiti per quali pianeti?

In un approccio di “sperimentazione” una via per affrontare il discorso “previsioni” può essere quella di cercare di individuare, anzitutto, nel tema di nascita le posizioni e gli aspetti tra pianeti più importanti e influenti sulla personalità rispetto ad altre posizioni ed aspetti, cercare di capire le differenze, quanto a transiti, tra una congiunzione, un’opposizione oppure un quadrato, un trigono o un sestile. Occorre un’indagine piuttosto paziente, alla luce delle situazioni prodottesi in passato, per cercare di vedere una sorta di disegno delle sincronicità tra posizioni radix e passaggi planetari .

 

Facciamo un test?

Una possibilità di studio è offerta dal “controllo incrociato” tra date (e relativi transiti) di eventi importanti e, tra date potenzialmente importanti (tipo il transito di Saturno sul Sole natale, per fare un solo esempio) ed eventi verificatisi in quei momenti. In pratica, si tratta di stilare una doppia lista: quella delle date di un evento significativo e quella delle date in cui – in astratto, controllando semplicemente le effemeridi – si produceva un transito potenzialmente importante rispetto al tema natale considerato. Dopodichè si fa il confronto. Le varianti possono essere numerose: periodi in cui “avrebbe dovuto accadere” di tutto e di più e in cui non è successo nulla di significativo, oppure momenti in cui si sono verificati eventi che hanno cambiato radicalmente il modo di vivere o di pensare non segnalati da nessun transito, o viceversa per eventi “belli” transiti di opposizione e quadratura e trigoni per eventi “brutti”. Su tutto questo, avere l’ora di nascita esatta della persona fa la differenza. E’ possibile – e sperabile, per chi ama l’astrologia, che una serie di coincidenze si produca, e in tal caso occorre tenerne seriamente conto.

A che servono le previsioni?

Al di là del numero dei risultati di tali controlli, una cosa è carta:  l’astrologia utilizzata nelle previsione deve essere uno strumento utile per segnalare periodi/occasioni di presa di coscienza e responsabilità di se stessi, di consapevolezza, perché questo è il punto: se pensiamo di “utilizzarla” come ennesima scusante per fuggire dalla nostra vita, dando colpa a “Saturno contro” o a qualsiasi altro transito a poco serve. Se invece, sapendo di certi “appuntamenti stellari” prendiamo in mano le redini del nostro carro della vita, attraverso il libero arbitrio possiamo fare delle scelte e delle azioni mirate, allora tutto acquista un senso progettuale, pratico e responsabile. “Astra inclinant, non necessitant” diceva san Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa e studioso di astrologia.

Patrizia Romagnoli

Nuovo anno, previsioni & Co… l’astrologia alla prova del grande pubblico
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