Nei manuali di astrologia è scritto che la terza e la nona casa sono riferite al “viaggio” – la terza al “vicino” e la nona al “lontano” – e di qui si potrebbe ipotizzare che chi nel tema presenta un insieme importante di pianeti si dedichi ai viaggi e alle esplorazioni, e per suffragare tale considerazione si citano ad esempio casi di alcuni grandi esploratori dotati di robuste terze e none case . Se però si raccolgono molti temi natali di persone che davvero si sono dedicate a viaggi nel senso di esplorazione di paesi lontani, dettati da motivazioni abbastanza simili – diciamo quanto meno il desiderio di trovare “lontano” dal punto di vista fisico qualcosa che evidentemente sotto casa non trovavano – notiamo case 3 e 9 desolatamente vuote, oppure occupate da pianeti diversi, senza nessun punto simbolicamente in comune. Si tratta, ancora una volta, dell’inganno degli “automatismi” – 3° e 9° = viaggio – mentre l’astrologia è molto più complicata e difficile…

Quali possono essere invece gli elementi che collegano tra loro temi natali di viaggiatori “doc”? Un esperimento curioso può essere il confronto tra due esploratori del lontano, Bruce Chatwin e Thor Heyerdahl. Bruce Chatwin, (nato a Dronfield  il 13 maggio 1940 ore 20.30) astro_w2a_bruce_viaggi_chatwin_adb_hk.33497.41538autore di libri “di culto”, fondatore della “letteratura nomade”, dotato di eccezionale percezione visiva, esperto d’arte, studiosi di archeologia, girò il mondo per conto del Sunday Times. Uno delle sua più celebri frasi era: “La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi”. Non c’è dubbio frase perfetta per un sedentario Toro… (con tanto di stellium nel segno…).

Thor Heyerdahl (6 ottobre 1914 alle 16.40 Larvik), etnologo e navigatore, astro_w2a_thor_viaggi_heyerdahl_adb_hk.33388.29619è noto soprattutto per aver dimostrato la possibilità di collegamenti tra alcune antiche popolazioni navigando per gli oceani a bordo di un’imbarcazione di papiro. Alternò i viaggi via mare agli scavi archeologici.

Se ci fermassimo a osservare la 3° e 9° casa di entrambi troveremmo solo una Luna in Leone nella nona di Chatwin, e niente altro di significativo. Bisogna cercare altrove. E due interessanti punti di contatto si trovano. Come accennato Chatwin presenta uno stellium in Toro in sesta casa – “ufficialmente” quanto di più sedentario e “ruminante” si possa immaginare… – che mette in fila  Giove, Saturno, Mercurio, Urano (al discendente) e Sole, con i primi tre pianeti in quadratura a Luna e Plutone e in sestile a Venere e Marte,  e il Sole trigono a Nettuno. Nel tema di Heyerdahl troviamo Urano e Giove all’ascendente in Acquario , in quadratura a Mercurio e Marte da un lato e alla Luna in Toro dall’altro (quadrato a T) e in trigono al Sole Bilancia. Qualcosa in comune tra i due temi c’è. Anzitutto va approfondito il ruolo di Urano, il pianeta della rivoluzione ma anche dell’irrequietezza, della ricerca, del desiderio di rompere schemi e superare i confini: nel primo al discendente e congiunto al Sole, nel secondo all’ascendente e trigono al Sole.Come a dire: mi realizzo solo se rompo gli schemi. In entrambi Urano è in aspetto con Mercurio, “il messaggero”, colui che connette mondi diversi. In fin dei conti anche il Toro, segno legato alla terra, segno fisso e “fermo” ha un senso: nel loro girovagare, nel loro movimento, ciascuno di loro ha cercato di avvicinare, di unificare, di cercare “radici comuni”. Inoltre il terrestre Toro si può collegare simbolicamente con l’archeologia, con la ricerca proprio “fisica” delle concrete, reali “radici” dei popoli, radici comuni, soprattutto per Heyerdahl. Nel segno del Toro Chatwin presenta l’intero stellium, Heyerdahl la Luna, connessa in quadrato a T con Urano e Giove e con Mercurio e Marte. E il significato “standard”, da manuale, della 3° – 9° casa? Forse è il caso di abbandonare gli “standard”…

Patrizia Romagnoli

Grandi viaggiatori con piccole none case…
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