L’astrologo russo Igor Dzhaj (www.oculus.ru) presenta un lungo excursus – che pubblichiamo a puntate – su due punti fittizi relativamente poco noti, il Punto di Vita e il Punto di morte.

Le prove karmiche attraversano tutta la vita. Le azioni peccaminose possono ripetersi, se non vengono elaborate, anche attraverso le generazioni (attraverso figli, nipoti, ecc.) fino alla 7° generazione, cosicchè  peseranno costantemente sulle spalle di una famiglia . I membri della famiglia, presi singolarmente, potranno essere persone normali, ma si sentirà il timbro stampato della famiglia d’origine. Le manifestazioni potranno essere  molto diverse. Può essere una sfortuna patologica, la tendenza a capitare in situazioni estreme o ad essere aggrediti, o a non avere figli, o ancora a presentare deformità o lesioni dalla nascita, e molto altro ancora. Se le generazioni successive elaborano il cosiddetto karma del genere, allora gradualmente esso diminuirà e si dissolverà, in conformità con la legge di conservazione dell’energia. Se i discendenti vanno per una cattiva strada, allora l’influenza del karma si estenderà ulteriormente lungo la stirpe e la sua gravità aumenterà. Per quanto riguarda il conteggio karmico, che procede nel corso delle azioni di una persona, esso inizia dalla fine del primo ciclo di Lilith, dopo i 9 anni di età, una volta superata la fase in cui il bambino non è cosciente delle sue azioni.  Il modo principale di rielaborare i debiti karmici è di seguire coscientemente e coerentemente il proprio percorso. Un percorso di luce, di servizio alle persone, di altruismo. La fede e l’accettazione volontaria della propria croce attraverso la vita, l’umiltà saranno d’aiuto e protezione in questo difficile compito. Alla nascita, il “Punto della vita” è in Ariete e il “Punto della morte” – in Pesci. Si attiva la conoscenza del mondo, il desiderio di provare tutto da solo. Nel contempo inizia la cancellazione della personalità, o più precisamente, l’erosione della coscienza, l’impossibilità della consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda, la percezione della vita come in una nebbia, come quando qualcuno prende decisioni importanti in vece tua. L’età tra 7 e 9 anni è la più difficile, perché Il “Punto della vita” è già passato in un altro segno, il Toro, che richiede diligenza e duro lavoro, mentre “Il punto della morte” è ancora in Pesci, dove non c’è ancora l’autocoscienza o l’idea di ciò che deve essere fatto. In età avanzata, questo periodo di vita spesso è cancellato dalla memoria, sono pochi quelli che ricordano qualcosa di speciale della scuola elementare, a meno che l’oroscopo progresso di quegli anni non èsia pieno di eventi luminosi. Se una persona ha molti pianeti o punti sensibili (cuspidi di case, in particolare MC, IC, Asc, DSC, nodi, ecc.) in Ariete e Pesci, allora l’infanzia sarà molto memorabile.
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Astrologia in Russia: “punto di vita” e “punto di morte” /2
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