Prosegue l’approfondita analisi di Clara Tozzi sulle problematiche relative alla “vocazione”.

Tutti abbiamo conosciuto ragazze e ragazzi che mostravano chiaramente delle potenzialità intellettive straordinarie; a volte li abbiamo incontrati dopo vent’anni frustrati da un lavoro in cui non si riconoscevano, che non aveva consentito di incanalare tutte le energie che indubbiamente erano evidenti. L’obiettivo che mi pongo in questa sede non è aprire il fronte delle crisi della mezza età, dei suoi bilanci e delle possibilità di ripolarizzazione – però ritengo importante utilizzare alcune delle domande che spesso a quel punto si ripropongono, con alle spalle le esperienze che  si sono costruite nel frattempo: quali erano i nostri sogni? che cosa ne abbiamo fatto? La crisi di identità prodotta da una crisi di vocazione è una crisi gioviale – il terzo stadio della triplicità del fuoco. E’ una crisi di significato.

L’astrologia, lo abbiamo detto, sembra suggerirci che attraversando queste crisi avremo anche la possibilità di ridefinire la nostra vita, potremo trovare un nuovo spazio, un nuovo respiro, avremo forse la possibilità di cambiare la realtà in cui vivere per far posto a quello che ci sentiamo chiamati a fare, potremo riformulare il nostro destino. A mio avviso infatti la lettura della nostra vocazione nel Tema natale è una strada sempre aperta, in trasformazione (come vogliono Giove e Nettuno), che deve tener conto della realtà senza lasciarsi imbrigliare e limitare dalla realtà. Giove jupiter-2676538__340ci permette di vedere un po’ più in là ed anche di vedere la realtà come qualcosa di plastico e di modificabile nel tempo.

L’immensità dei simboli d’altronde ci porta sempre ad ampliare, alla ricerca di un significato che possa rappresentare l’essenza delle cose: ampliare, approfondire, per arrivare ad una sintesi che ci metta sulle tracce della verità e che ci possa dare un contributo di conoscenza. Siamo sempre nell’ambito – spaziosissimo – della nona casa.

Abbiamo visto che il processo di trasformazione, che avviene simbolicamente in casa VIII con il governo di Plutone, in casa IX può diventare un’elaborazione personale in grado di metterci in contatto con una voce interna, così da non farci più sentire in balia del caso. A questo punto dal nostro interno è come se uscisse qualcosa di molto diverso da quello che è entrato, magari sotto forma di cultura e di informazioni comunque fornite da altri, e non si tratta di pensieri razionali: il calore del fuoco gioviale permette di dar vita ad un processo alchemico che fa maturare l’identità della persona, che diventa così capace di esprimere la sua potenzialità intuitiva ed evolutiva. Tra l’VIII e la IX casa c’è una grandissima forza creativa, i simboli di Plutone e di Giove sembrano suggerire un percorso di espressione di sé e di conoscenza che permettono all’Io di diventare sempre più conscio di se stesso e del proprio ruolo nel mondo: come abbiamo detto infatti la “chiamata” ha a che fare con l’esigenza di “mettersi in moto”, di operare una scelta, ma anche di prendersi la responsabilità  della propria scelta. Ecco come la maturazione di un particolare individuo diventa di importanza fondamentale per la collettività, che riceve un grande beneficio dal suo aumento di coscienza.

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pubblicato su Albatros n°3 – rivista di EridanoSchool

Vocazione e significato della vita: una lettura della casa nona
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