Sarebbe bello sapere se il “genio” abbia nel tema natale qualcosa di “speciale” e sono molte le indagini in tal senso. Almeno nell’ambito della scienza, di solito si definisce “genio” a chi ha fatto una scoperta molto significativa. Benissimo, salvo un piccolo particolare: un gran numero di scoperte fondamentali sono frutto del caso. E’ avvenuto per la penicillina e per la dinamite. Ed è avvenuto anche per un’altra scoperta, o meglio invenzione, quella della e-mail: una cosa così diffusa e così “normale” che oggi tutti danno per scontata.  Era il 1971 e un brillante ingegnere informatico, Ray Tomlinson, uscito dal MIT e passato ad un’azienda privata lavora da qualche tempo al progetto Arpanet, il “nonno” di internet. Si interessa ai protocolli che consentono di trasferire messaggi tra caselle di posta, tutti troppo complicati. Che cosa ha veramente inventato Tomlinson? la… chiocciola. Con la sua soluzione riesce a dividere il nome della macchina da quello dell’utente – tramite il simbolo “@” (usato ancora oggi) – e consente, grazie al “file transfer program” che ha ideato in precedenza, di inviare email da un computer all’altro. La prima mail di prova parte in un giorno che lo stesso ingegnere non ricorda: “erano solo alcuni caratteri in maiuscolo”. E ci sono voluti quasi vent’anni perché la sua invenzione si diffondesse. Tomlinson ha lavorato nella stessa azienda tutta la vita ed è morto nel 2016. Non ha guadagnato un dollaro dalla sua invenzione. Lo hanno premiato, ma ha continuato, con modestia, a fare il suo lavoro: «Sapevo quello che facevo, ma non avrei mai immaginato l’impatto della mia invenzione» , diceva, e aggiungeva: “In fondo erano solo poche righe di programma”. 

E’ stato un genio o ha solamente lavorato molto bene, con buone capacità nel suo settore? Guardando il tema natale di Ray Tomlinson si direbbe che la risposta giusta sia la seconda. Cinque pianeti in Toro con la congiunzione Sole Venere all’inizio, e in fondo il terzetto di lenti Saturno, Giove e Urano. In mancanza dell’ora – è nato il 23 aprile 1941 ad Amsterdam (New York) – la Luna può essere o a fine Pesci (in tal caso opposta a Nettuno / intuizione) oppure in Ariete / precursore. L’elemento che suggerisce il talento tutto mentale per l’informatica è il pianeta Mercurio, che nel grafico appare isolato, mentre in realtà è il protagonista del tema natale, se si utilizzano i cosiddetti “aspetti minori”: è infatti proprio il gruppetto di pianeti lenti – Saturno, Giove e Urano – ad incastrarsi perfettamente in un semisestile con Mercurio, nell’intraprendente e anticipatore Ariete, con un’orbita di +3 con Giove e -3 con Saturno (con Urano l’orbita è +6). Inoltre, Mercurio forma un sestile con Marte. Si può ipotizzare che sia stato proprio il bisogno di semplificazione dell’Ariete e il bisogno di “comodità” del Toro a sollecitare la direzione delle ricerche dell’informatico. L’aspetto combinato di Mercurio con Marte e con Saturno è tipico degli studiosi di materie scientifiche (nei matematici è estremamente diffuso) e questo parla chiaramente del talento “matematico” – ingegneristico qui – del soggetto. In più la quadratura del Sole a Plutone suggerisce il bisogno indomabile di andare a fondo e di portare alla luce l’ignoto e il misterioso. Ottime prospettive per chi lavora con intelligenza e serietà, meno per i … colpi di genio.

La “chiocciola” di Ray Tomlinson
Tag: