E’ considerato il maggior favolista del novecento, Gianni Rodari, nato esattamente 99 anni fa – il 23 ottobre 1920 alle ore 3.00 a Omegna (Verbania) – vincitore del premio Andersen, scrittore di filastrocche, poesie e romanzi tradotti in tutto il mondo, ma anche giornalista impegnato politicamente (L’Unità, Paese sera, il pioniere).

E’ una personalità complessa, quella di Rodari, in cui la Luna in Pesci congiunta a Urano crea un fermento creativo – “rivoluzionario” in dialogo perenne con altri valori di tipo più “razionale” che danno luogo a talenti diversi seppure non alternativi. Le favole e le filastrocche di Rodari partono sì da un’immaginazione fortissima, ma non si ha la percezione di un mondo di pura fantasia, non ci sono creature “strane”, ma piuttosto c’è la voglia di rovesciare la realtà con l’immaginazione sì ma anche con la parola, c’è il bisogno di far passare un messaggio sociale di tolleranza, uguaglianza, costruzione di un mondo migliore, più libero e spazioso. Ma non “un altro” mondo…

Nel tema natale di Gianni Rodari non troviamo un forte Nettuno con la sua capacità di sogno, di “altro mondo” appunto, bensì una Luna fortemente condizionata da Urano, pianeta della razionalità elevata, dello stimolo a eliminare i lacci delle convenzioni, dei preconcetti, il pianeta dell’inventiva, che è qualcosa di ben diverso dalla “fantasia”. E’ il gioco libero delle parole che stimola anzitutto la mente, prima ancora che il cuore, ciò che troviamo nei testi di Rodari, che puntano a “liberare” (Urano) l’immaginazione e la creatività (Luna) del bambino. Un “bambino” davvero amato, in quanto è il proprio bambino interiore, pienamente accettato e amato in quanto libero, come si conviene a una Luna Pesci che non accetta vincoli e si espande spontaneamente, che “immagina” e solo dopo “pensa”. La Luna è probabilmente il fulcro di questo tema natale: forma aspetto con Marte, Venere congiunta a Mercurio, con il Sole e con Plutone, tutti pianeti del “fare” e non esattamente del “sognare”. Rodari è riuscito a razionalizzare in qualche modo la stessa creatività: il suo saggio “grammatica della fantasia” è esattamente questo: la razionalizzazione, la concretizzazione della creatività spontanea e innata. C’è un equilibrio tra io e inconscio – Luna e Sole sono in trigono  – e Marte – azione, pratica, capricorniana concretezza – funge da trait d’union tra Luna e Sole. Un’azione “battagliera” grazie all’opposizione a Plutone, che ha a che fare con l’impegno politico realizzato grazie all’attività giornalistica. Non va neppure dimenticata la congiunzione di Mercurio e Venere, che testimonia della capacità e desiderio di esprimersi con la “parola”, una parola anche “pensata” (sestile Mercurio – Saturno) nella funzione di teorico dell’espressione del pensiero e della creatività lunare e uraniana. E’ un bambino cresciuto, Rodari, capace di portare nell’età adulta la libertà di immaginare e in questo modo di “crescere”.

Gianni Rodari, il bambino “cresciuto”
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