Un’intervista in cui si esemplifica uno dei 12 archetipi lunari scelti da Eleonora Boscarato nel libro “Intervista alle Dee greche”: Eos

“…Come la figlia del mattin, la bella dalle dita di rose Aurora surse…”

La dèa greca Eos è la personificazione divina dell’aurora. 

Il suo nome deriva dal greco Eos, che significa “Aurora”, ma anche “brillare, fare luce”. Nell’antichità veniva raffigurata come una giovane fanciulla avvolta da un alone di luce, spesso alla guida di un carro trainato da due cavalli chiamati Fetonte e Lampo. 

Ogni mattina si alza, indossa il suo mantello dorato per portare la luce a tutti, Dei e uomini e, dopo aver legato il carro di Apollo, il dio Sole, al suo, salita sul cocchio lo precede, spargendo ovunque petali di rosa. 

A livello archetipo e simbolico, descrive una presa di coscienza del Sole interiore e del bisogno di trovarlo, come Aurora ricercò sempre con grande sofferenza. Ecco perché una certa inquietudine di fondo, un’irrequietezza costante accompagna questa espressione del femminile, stimolo in realtà per andare “oltre”.

Ella è l’archetipo della donna che dedica la sua vita al servizio degli altri, portando la luce del giorno, della rinascita, fuori e dentro di sé. La Dea rappresenta l’Albedo , quella fase del processo alchemico dove l’uomo scopre che la sua natura è androgina, maschio e femmina contemporaneamente, in un equilibrio perfetto, pur essendo costretto a vivere scisso nel mondo fisico. Alcuni epiteti di Eos erano Rododáktylos, “dalle dita rosate”, Rodopèxus, “dalle rosee braccia”, Rodospyron, “dalle belle caviglie”, dal peplo color zafferano, bel trono, figlia di luce.

Abbiamo rivolto le stesse domande fatte alle altre donne/dèe a Martina, nata sotto il Segno dei Pesci con la Luna in Pesci, così da poter ascoltare attraverso le sue risposte la voce della Luna/Dea dominante che si manifesta nel vissuto interiore e esteriore.

Martina ha una natura molto sensibile, empatica e molti talenti nel suo arco; ciò che le sta più a cuore e a cui si dedica anche professionalmente parlando, è portare benessere e armonia alle persone attraverso il tocco, il tatto e il sentire. Tutto questo l’ha spinta a recarsi in numerose zone del mondo alla ricerca delle antiche tecniche di massaggio e cura del corpo. 

Di seguito l’intervista.

  1. Se dovessi descriverti telegraficamente quali sostantivi useresti? 

Lunatica, empatica, simpatica, curiosa, precisa, onesta, leale, altruista, determinata.

  1. Cosa vorresti che gli altri apprezzassero maggiormente di te? 

La disponibilità nell’aiutare gli altri, l’onestà, la lealtà.

  1. Che genere musicale ti appassiona di più (anche più di uno se c’è).

Solitamente decido cosa ascoltare volta per volta in base al mio stato emotivo, quindi non ho un genere musicale preferito. In generale, però, le due macro categorie che prediligo sono da una parte le canzoni strumentali senza testo (musica classica, jazz, blues, …) quando sento la necessità di rilassarmi ed entrare nel mio mondo e dall’altra il rock per i momenti in cui voglio uscire dalla mia bolla ed attivare la mia energia. 

  1. Quale parte del tuo corpo consideri un punto di forza e quale invece vorresti migliorare? 

La parte del mio corpo che considero un punto di forza sono i miei occhi, molto penetranti e comunicativi; mente quella che vorrei migliorare sono le mie cosce, che ritengo troppo grosse e sproporzionate rispetto al resto del corpo e che mi fanno sentire incapace di controllare me stessa.

  1. Dove preferiresti trascorrere la tua vacanza ideale: in montagna, al lago, in collina, al mare? 

La mia vacanza ideale sarebbe in montagna, in una località a contatto con la natura, vicino all’acqua, con una temperatura calda ma non umida. 

  1. Hai un tuo animale totem? 

Sono affascinata dai gatti per la loro capacità di essere in un momento molto affettuosi e in quello successivo indipendenti e apparentemente indifferenti a ciò che li circonda.

  1. Che colori ti attraggono maggiormente? 

I colori che maggiormente mi attraggono sono quelli vivaci, accesi, principalmente sulla base delle tonalità dei sette colori dell’arcobaleno. 

  1. La tua casa ideale: come dovrebbe essere arredata e dove? 

La mia casa ideale dovrebbe trovarsi in mezzo alla natura, tra piante e animali, ricca dei suoi suoni e lontano da quelli della città. Il suo arredamento dovrebbe comprendere pochi oggetti ma ricercati, particolari, che trasmettono emozioni; dovrebbe avere uno stile che richiama l’armonia, la pace e l’accoglienza. 

  1. Come è il tuo rapporto con il mondo femminile? E con quello maschile? 

Il mio rapporto con il mondo femminile e maschile è principalmente conflittuale, ma in senso positivo, come se non appartenessi e non mi riconoscessi in nessuno dei due, ma allo stesso tempo come se appartenessi e mi riconoscessi in entrambi. C’è in me, soprattutto nell’ultimo periodo, una grande curiosità verso questi due mondi, all’interno dei quali sto cercando il mio spazio al di là dei condizionamenti sociali. 

  1. E con i bambini? 

Ho una particolare affinità con i bambini, riesco a conquistarli fin da subito. Questo perché do loro molte attenzioni, li ascolto, spiego le cose e dimostro loro profondo e sincero affetto; questo fa sì che si affezionino facilmente a me, considerandomi una loro amica. Quello che amo dei bambini è che sono sinceri e spontanei, ancora abbastanza liberi dai condizionamenti del mondo degli adulti e questo, quando sono in loro compagnia, permette anche a me di andare ad esprimere quella parte. Sentire l’amore incondizionato dei bambini mi fa emozionare. 

  1. Cosa cerchi in un partner, sia a livello fisico che psicologico?

Ciò che per me è fondamentale ci sia in una relazione con un partner ideale è l’intesa. Non mi riferisco solo a sguardi complici e pensieri che fluttuano nell’aria, ma qualcosa di più ampio. Si tratta di un profondo rispetto reciproco e dell’accettazione dell’altro in ogni sua sfaccettatura, questo soprattutto in riferimento alla libertà personale di pensiero e di azione. Non, però, un’accettazione passiva in cui tutto viene soppesato in egual modo, ma un’accettazione data dalla comprensione del perché di un certo pensiero o di una certa azione. Se in tutto questo vorrei ci fossero pari responsabilità, dall’altra vorrei che il mio partner riuscisse a creare un ambiente in cui io mi possa sentire protetta e sostenuta, all’interno del quale io abbia la possibilità di esprimermi. Quest’ultimo aspetto vorrei si rispecchiasse anche a livello fisico, con un partner dalla corporatura alta e robusta e dai lineamenti ben definiti. 

  1. Qual è il cibo e la bevanda che ti attrae maggiormente?

I cibi che preferisco sono quelli salati, ben saporiti e con una consistenza dura-secca così da poterli sgranocchiare (es. panificati). Le bevande che preferisco sono gli infusi caldi d’inverno e gli estratti di frutta d’estate. 

  1. Hai la sensazione che qualcosa dentro di te non sia mai cambiato da quando eri bambina? E, se si, che cosa? 

Rispetto a quando ero bambina sento di essere ancora alla ricerca del diverso, sempre pronta a mettere tutto in discussione e a cercare nuove strade da percorrere, che non siano quelle che la maggior parte delle persone consiglia di mantenere.

  1. Che caratteristiche trovi interessanti in un’amicizia? 

Le caratteristiche per me fondamentali in un’amicizia sono il rispetto reciproco, l’accettazione di ciò che l’altro è, la possibilità di potersi esprimere liberamente senza timore del giudizio, il sostegno e l’aiuto reciproco, la condivisione di esperienze e punti di vista al fine di arricchirsi l’un l’altro, la condivisione degli ideali di base.

  1. Quale dei cinque sensi è quello che utilizzi maggiormente per contattare gli altri? 

In un classico contesto sociale di interazione il senso che utilizzo maggiormente per contattare gli altri è la vista perché mi dà la possibilità di comunicare in modo diretto e di essere capita solo da chi è in grado di cogliere i miei messaggi. Invece, in una situazione più intima, prediligo il tatto in quanto le mani, attraverso il massaggio, riescono ad esprimere ciò che le parole non possono contenere, accedendo a dimensioni più profonde.

  1. Quale parte del tuo carattere ritieni un difetto? 

Del mio carattere vivo l’eccessiva rigidità come difetto, in quanto, se a volte mi aiuta a perseguire una strada di coerenza con me stessa, molte altre mi preclude nuovi percorsi e limita le mie scelte.

  1. Quale emozione tocca di più la tua anima? 

Le emozioni che toccano maggiormente la mia anima sono quelle legate all’espressione della natura, in ogni sua forma, anche di quella umana. Se devo sceglierne una tra le tante, direi l’arte del massaggio, in cui sento svanire il tempo e lo spazio, permettendo all’essenza di manifestarsi.

  1. I luoghi dove ami passeggiare e ti senti maggiormente a tuo agio quali sono? 

I luoghi che preferisco sono quelli a contatto con la natura, dove la presenza dell’uomo non è invadente, sotto i raggi del sole, lungo percorsi con poco dislivello.

  1. A cosa di te non potresti mai rinunciare? 

Non potrei mai rinunciare alla mia determinazione e alla mia fiducia in me stessa. 

  1. Come hai vissuto il passaggio dall’età della fanciullezza a quello dell’adolescenza? 

Non c’è stata una grossa differenza nel passaggio dalla fanciullezza a quello dell’adolescenza. Nella seconda fase si sono enfatizzate alcune caratteristiche che già avevo nella prima, come uno spirito personale dedito al rispetto delle regole e al perseguimento del senso di giustizia e correttezza. È stato un periodo in cui ho sofferto molto, spesso anche senza saperne il motivo, e per questo non lo ricordo con piacere.

  1. Quali armi usi per affrontare un problema? 

Le armi che uso per affrontare un problema sono la razionalità e il “tempo”. Inizialmente cerco di osservare il problema in modo razionale e distaccato, cercando di coglierne ogni sfumatura; poi, dopo aver vagliato ogni possibile soluzione al problema, osservo quale tra queste emerge in modo spontaneo dentro di me, palesandosi senza aver più bisogno di alcuna spiegazione e giustificazione.

  1. Quale domanda faresti a te stessa? 

Qual è lo scopo di questa mia vita? Cosa sono chiamata a fare?

 

Eleonora Boscarato Cortese

 

Intervistando le dee, Eos e la Luna in Pesci
Tag: