“È stata la Sonata per pianoforte n. 14 di Beethoven a trasformare il bambino che ero in musicista e la Settima sinfonia a realizzarmi come direttore”. E’ una frase tratta da una delle ultime interviste di Ezio Bosso, scomparso a 48 anni a causa della malattia neurovegetativa che di cui soffriva da quasi dieci anni. Una persona speciale, senza dubbio. Il richiamo  a Beethoven, affetto da sordità ma diventato un gigante grazie al potere della musica, non stona affatto a paragone con Bosso, che ha lottato fino all’ultimo per esprimere il suo talento di direttore d’orchestra, compositore e esecutore. Nella carta natale (Torino, 13 settembre 1971 alle 20.10) spicca uno stellium in Vergine, con Sole, Venere e Plutone, congiunti, preceduti da Mercurio a inizio segno e seguiti da Urano a inizio Bilancia. E’ Urano a trovarsi al vertice di un grande trigono di aria con Marte in Acquario e Saturno in Gemelli, mentre su Mercurio si scarica un quadrato a T con Giove e Nettuno congiunti a 0° Sagittario e con Saturno in Gemelli. Certo, di Ezio Bosso sappiamo (o crediamo di sapere) molto, perchè ha lavorato intensamente per avvicinare il pubblico alla musica classica, grazie anche alle reti sociali che ben usava e alle tante presenze in tivù, e indubbiamente il suo approccio comunicativo, mai banale, ma piuttosto sorprendente anche per gli appassionati, merita un’osservazione. Mercurio è in semisestile con Urano, il pianeta del “non convenzionale”, dell’innateso e del dirompente. La simbologia Uraniana dell’anticonformismo la troviamo nche in una frase riferita al primo strumento scelto per lo studio, il fagotto: “non lo suonava nessuno”… Questo Urano importante lo ritroviamo anche in un commento su “La Stampa”: “Ezio Bosso è la persona più rock’n’roll che abbia mai conosciuto. Non c’entra la musica, c’entrano lo spirito di contraddizione, la passione, la lotta contro giudizi e pregiudizi, la libertà intellettuale”.

Lo stesso Urano che troviamo legato a Marte e Saturno nel grande trigono. Un legame che testimonia della forza, della durezza e della tenacia del suo combattimento con la malattia ma anche della disciplina ferrea nell’applicarsi allo studio della musica. “Ezio Bosso non cede di un millimetro. Inarcato sul pianoforte, vive gli accordi, spinge a toccare senza cedere in tenacia il tocco dei bianchi e dei neri” troviamo in un’altra intervista. Quella per la musica è una vocazione, non solo un talento. Inizia a 4 anni: “Più che scegliere la musica, è la musica che m’ha scelto, ne avevo più bisogno degli altri”. Un bisogno segnalato sia dalla Luna Cancro che dal sestile di Giove e Nettuno con Venere, classico “indicatore del talento musicale” presente in praticamente tutti i temi natali dei compositori. Ma la frase più significativa è una pronunciata dal maestro a proposito della direzione d’orchestra, a cui si accostò alcuni anni dopo il suo debutto: “la bacchetta è il mio potere forte. La maschera che nasconde il dolore”. E’ Plutone, simbolicamente, sia il “potere forte” che “la maschera” che purtroppo la sofferenza. Plutone è il terzo pianeta dello stellium che comprende Sole e Venere in Vergine  e forma semistestile anche con Mercurio. E’ il pianeta che riguarda il talento del direttore d’orchestra, quello che gli psicologi hanno definito appunto “leader nascosto” e “guida segreta”. In una ricerca comparativa condotta su 50 direttori è emerso che nella sestina degli aspetti più significativi, ne troviano due di Plutone, con il Sole e con Mercurio. Il tema natale di Ezio Bosso ne presenta, dei 6, altri tre: Sole +- Nettuno, Mercurio + Urano e Venere + Giove. Lo stesso Plutone che troviamo nei transiti del 2011 quando affrontò l’operazione che lasciò le devastanti conseguenze con cui combattè negli ultimi nove anni di vita: Plutone quadrato al Plutone radix, Urano quadrato allo stellium radix (sempre con Plutone) trigono a Giove e sestile a Saturno e Saturno su Urano radix.

Ezio Bosso, musica, tenacia e libertà
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