Dai cocuzzoli dell’Appennino bolognese alla direzione del telegiornale Rai, passando dalla direzione del quotidiano “il resto del carlino” e molto altro: Enzo Biagi avrebbe compiuto 100 anni il 9 agosto scorso, come ricordato in una piccola cerimonia nel suo paese, Pianaccio (Bologna) dove sono stati trasferiti molti documenti della sua intensa attività di giornalista. O meglio, di cronista. La differenza terminologica ha un senso: il mestiere si può fare in tanti modi, ma cronisti si “è” non solo si fa. E’ infatti la voglia di raccontare con immediatezza la “realtà”, il tempo in cui si vive – “Testimone del tempo” è il suo libro più famoso – a muovere il cronista, sia quando si trova in situazioni di guerra che quando cerca di capire e poi di trasmettere alla società ciò che si dice nella piazza di un paesello, “ciò che avviene”, adesso.  

Il tema natale di Enzo Biagi (9 agosto 1920 ore 11) presenta una sorta di stellium in Leone:  (Sole e Nettuno e, più distanti, Venere e Giove) mentre Mercurio sta entrando nel segno, a 29°38’’ del Cancro. Un passaggio come sempre molto significativo quello del 29° grado, perché Mercurio (potenziato qui dal semisestile con Giove e Venere) conferisce la caratteristica più significativa della personalità di Enzo Biagi. Mercurio rappresenta ovviamente “comunicazione” e, in relazione con Venere, spesso dona la facilità di scrittura. Mercurio è “curiosità” e il cronista è curioso. Qui Mercurio forma un quinconce con Urano “rivoluzione”: nominato direttore del Tg Rai nel ‘61, disse: “Andavo a scoprire un modo nuovo di fare il mio mestiere”. E in effetti rinnovò fortemente il linguaggio della tv. 

Ma soprattutto Enzo Biagi è stato un giornalista “scomodo”. Scomodo perchè battagliero: non è un caso che parlasse della sua esperienza di partigiano come della più importante della sua vita. Biagi aveva la stoffa del combattente: oltre ai cinque pianeti in Leone, segno notoriamente pronto a battersi per la dignità e per gli ideali (e qui il Sole è pure congiunto a Nettuno) troviamo un importante quadratura del Sole leonino con Marte nel suo domicilio, lo Scorpione. Non certo uno che “molla l’osso”… tanto più se quel Marte forma trigono a Plutone e sestile a Saturno. Una grande durezza, pur nella apparente sobrietà saturnina. 

La “modalità Marte” si adatta alla forma di giornalismo  adottata da Biagi: è lui che ha inventato il faccia a faccia, l’intervista diretta ed esplicita, quasi in un duello, pur condotto con il fioretto e non con la spada. 

Inoltre, gli piaceva sperimentare, e intervistare era un modo per conoscere: Mercurio e l’innovatore Urano (quinconce), a sua volta legato a una Luna in Gemelli che ancora parla di curiosità, di bisogno di “sapere”.

Enzo Biagi ha usato la parte fuoco per fare di sua volontà – capire il tempo, dirigere un gruppo (Giove congiunto a Venere in Leone), scrivere con facilità, – e la parte acqua con Marte, Urano e Plutone per combattere per affermare dei valori. Il tutto con una modalità d’aria (Luna in Gemelli e ascendente in Bilancia) che consentiva a queste energie così forti di essere accettate – i modi apparentemente dimessi – da collaboratori, interlocutori e pubblico. Un indubbio caso di successo.

Enzo Biagi e la vocazione del cronista
Tag: