Si è appena conclusa a Venezia la 77ma edizione della  Biennale cinema. Prima grande manifestazione dopo la chiusura forzata (che ha cancellato l’altro grande festival del cinema, quello di Cannes), ha rappresentato anche un atto di coraggio in tempi di dstanziamento sociale. Il coraggio del Leone… In questo caso, giocare sul Leone è facile: non solo il Leone d’oro come primo premio, non solo il Leone come simbolo di Venezia, ma anche la inequivocabile posizione del Sole troneggiante in Leone nella data di nascita della manifestazione, destinata al successo internzionale, il 6 agosto i932. Un Sole praticamente isolato nel segno che ospita anche Giove / successo, congiunto a Mercurio appena entrato nel suo domiclio in Vergine, e congiunto a Nettuno / arte e fantasia. Una fantasia un po’ “controllata” come si conviene alla cauta Vergine, ma in relazione con Urano, pianeta dell’innovazione e della tecnologia, elemento fondamentale per realizzare prodotti nettunianamente di fantasia come i film. 

Ma non è tanto la carta natale della Mostra del cinema a stimolare delle considerazioni, quanto i transiti dell’edizione 2020. Il noto terzetto di “big” – Giove, Saturno e Plutone – nell’ultima parte del Capricorno, transitava sulla punta dello yod che caratterizza il tema natale dell’evento, ossia Saturno. Questa 77ma edizione ha visto il numero dei partecipanti forzatamente contingentato, la riduzione di alcune sezioni, le proiezioni nelle sale con l’adozione di tutte le misure di sicurezza sanitaria: un classico per Saturno congiunto a se stesso. Il 2020 è infatti stato, ed è ancora, un anno di “limitazioni” e di “responsabilità” (il distanziamento sociale). Saturno è il simbolo dell’essenziale, anche del “risparmio” – divertente l’osservazione che l’abito da sera più apprezzato della cerimonia, indossato da Cate Blanchett, era un’opera di riciclo di quello indossato quattro anni fa – e della saggezza del “non buttare via niente”. 

Lo yod coinvolge ben cinque pianeti, con un quinconce a Saturno di Venere e Marte congiunti in Cancro da un lato e l’altro quinconce con Mercurio, Giove e Nettuno  in Vergine dall’altro.  Il transito di Giove pare sia stato comunque positivo per la manifestazione, che si è svolta con il Sole in Vergine, e si è conclusa con il perfetto trigono di Giove al Sole, il 19 settembre. Dopo l’inaugurazione “stralunata” (Luna in Pesci) con gli occhi di tutti puntati sulle mascherine indossate dai vip sul red carpet, pian piano il festival ha preso la rincorsa, dimostrando la capacità e il coraggio degli organizzatori di gestire brillantemente l’evento con verginiana accortezza e intelligenza. Si spera che anche il transito di Venere in Cancro aiuti la qualità della cinematografia contemporanea… 

(nell’immagine, il manifesto della Mostra internazionale del Cinema 2020 realizzata dall’illustratore e disegnatore di fumetti italiano Lorenzo Mattotti tratto dal sito web dela Biennale di Venezia)

Il Leone d’oro e il transito di Saturno & Co.
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