E’ una delle questioni più ostiche, nell’interpretazione astrologica, quella del genio, di quel particolare talento che consente a una persona, spesso fin dall’infanzia, di trovare soluzioni inattese a problemi complessi e mai risolti, magari con una sola intuizione. Se guardassimo la carta natale di Alan Turing senza il nome scritto sopra, è (almeno a mio avviso) veramente difficile asserire che essa appartiene a un genio, riconosciuto come tale, il matematico e crittografo che decifrò “Enigma”, come ci racconta Emanuele Cangini nell’articolo pubblicato in questo sito. 

astro_w2a_alan_turing_adb_hk.29786.55441

Stellium tra Gemelli e Bilancia, Saturno all’ascendente, Giove sul Discendente, Urano al Medio Cielo, Nettuno a pochi gradi prima del Fondo Cielo, pochissimi aspetti rispetto ad un tema natale “medio”, quindi pianeti che vanno valutati solo per la posizione nel segno e nella casa non per il loro legame con altri  valori. Molto è stato scritto sul genio in astrologia (di recente, ad esempio,: http://www.astriepsiche.it/urano-e-la-genialita-tema-natale-dei-geni/) ed sono stati  altresì studiati e comparati i temi natali dei matematici, in cui effettivamente si osserva una presenza importante di Saturno. Molto è stato scritto, naturalmente, sul lavoro di Turing, specie in occasione dell’uscita del film “The imitation game”, e sulla sua vita e sull’omosessualità che ebbe un peso determinante sulla sua tragica morte. In realtà, almeno nel web, sono abbastanza pochi gli elementi che descrivono con una certa ampiezza la personalità di Turing. La proposta di interpretazione del suo tema natale che qui presentiamo è fortemente condizionata da quel po’ che “si sa” dell’uomo e probabilmente è un caso di forzata adesione delle cognizioni astrologiche a una biografia più o meno romanzata. Il problema dell’individuazione di un talento “geniale” resta aperta, perché non basta un “buon” Mercurio o un “buon Urano” a dare questo talento. Forse nel tema natale di Alan Turing possiamo individuare qualcosa di “particolare” legato a quel giorno e soprattutto a “quella” ora di nascita nei quattro pianeti angolari – tutti pianeti lenti – che si sono “magicamente” disposti intorno alla croce formata dagli assi principali del tema natale del nostro. E’ forse solo questo il punto qualificante del tema, che ne spiega l’eccezionalità e anche la difficoltà: troviamo infatti all’ascendente un Saturno collegabile alla matematica nel concreto Toro, un Urano al MC che suggerisce la modalità assolutamente unica, originale e individuale (e anche “individualistica”) di affrontare un problema, nel “rivoluzionario” e innovatore Acquario, un Nettuno sognatore di “altri mondi” al Fondo Cielo nell’acquatico, sognatore e intuitivo Cancro, e un Giove che tutto ingrandisce (in Sagittario, dove Giove è in domicilio) e rafforza, al Discendente. L’incrocio degli assi, ognuno portatore di un pianeta lento, cade su tutti e quattro gli elementi, e ognuno dei pianeti che vi cade rafforza la natura dell’elemento: la terra per Saturno, l’aria per Urano, l’acqua per Nettuno e il fuoco sagittariano per Giove. Una croce difficile da portare, – ma questo lo impariamo dalla biografia di Turing, lo sappiamo già…- che può suggerire di tutto, non solo l’intuizione della macchina che decifrava i segreti… C’è ancora qualcosa di particolare nel tema natale di Alan Turing: una sorta di disegno dilatato di uno yod (la configurazione che unisce i capi di un sestile a un punto collegato con due quinconce) che alcuni astrologi indicatore di speciali talenti, di pulsione a risolvere problemi che spingono urgentemente dall’interno. Per disegno dilatato intendiamo il quinconce preciso tra Sole e Urano (Sole nell’introspettivo e fantasioso Cancro e Urano nell’innovativo Acquario) e l’altro quinconce preciso tra Mercurio Cancro (incline all’approfondimento ma anche alla capacità di trovare soluzioni ai problemi per pura intuizione) e l’espansivo Giove in Sagittario. Poichè  però i due quinconce non cadono su un solo pianeta, come nello yod “classico” ma su un insieme o meglio uno stellium di ben quattro pianeti, di cui tre personali (Venere, Sole – che li separa – e Mercurio, con anche Plutone) il disegno si allarga, e alla base si forma il sestile tra Urano e Giove risulta un po’ più largo, con oltre cinque gradi di orbita. Si può comunque ritenere che uno Yod che coinvolge ben sei pianeti, sulla cui base ci sono pure Medio Cielo e Discendente sia un punto chiave fortissimo.  Si possono anche rilevare, almeno dalla biografia raccontata sulla rivista Gnosis (http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista42.nsf/ServNavig/42-20.pdf/$File/42-20.pdf?openElement) alcuni elementi che si possono riconnettere alla carta natale, ad esempio il Sole in Cancro congiunto a Mercurio: “«Non va molto bene. Sembra perdere molto del suo tempo in ricerche di matematica superiore a scapito dello studio di quella elementare. Un buon lavoro di base è essenziale in ogni materia. Gli elaborati sono sporchi e disordinati», come scriveva il suo maestro delle elementari. Inoltre: “ Nel 1921 la madre si ritrovò alle prese con un figlio chiuso e trasognato, a tratti antipatico, che non amava i giochi di squadra, preferiva dedicarsi agli scacchi, alle lunghe corse in bicicletta e a piedi, alla vintage-648120__340costruzione di strani marchingegni, a esperimenti di chimica. Gli insegnanti lo consideravano pigro e insolente”. Tutti tratti riconducibili al Sole in Cancro, a Saturno angolare, nonché a Marte, che dal Leone forma sestile con la Luna Bilancia e trigono con Giove, indicando, quest’ultimo una forza fisica che si esplicava nella passione per la corsa. Nessun particolare “indizio” relativo all’omosessualità. Forse perché, come lui stesso ebbe a dire per difendersi nella causa per omosessualità (allora reato) la considerava una cosa del tutto normale.

 

Alan Turing e il “mega – yod”
Tag: