Una vita, tante vite. Non soltanto un attore, ma tanto altro…  Il mondo dell’informazione etichetta una persona per sempre, quando invece l’evento è poco più che casuale e non si ripeterà più. E’ il caso di Enrique Irazoqui, studente diciannovenne  anni, capitato  a casa di Pier Paolo Pasolini per raccogliere fondi per la causa antifranchista in Spagna, si ritrovò a dare il volto al Cristo nel film “il “Vangelo secondo Matteo”.  Rievocava così la storia lo stesso Enrique: “Voleva me. Gli dissi subito di no, che non mi interessava affatto, che avevo cose più serie da fare, la mia lotta per la fraternità universale, altro che film come a Hollywood con i suoi Cristi depilati e romantici… “ . E Pasolini raccontava: Il mio primo problema fu far interpretare Cristo a una persona che nemmeno ci credeva. Non era una persona estroversa o un tipo comune. Era psicologicamente complesso. Perciò è stato difficile nei primi giorni convincerlo a vincere la sua timidezza, la sua moderazione, le sue inibizioni. Ho fatto appello alla sua buona volontà. Era un giovane uomo molto intelligente e colto, legato a me da un’amicizia cresciuta fra noi in quei pochi giorni. Aveva, però, le basi per una formazione ideologica e un desiderio abbastanza forte di essermi utile. È in questo modo che è riuscito a superare la timidezza».

Dopo l’esperienza che lo ha reso celebre, Enrique Irazoqui torna in Spagna, dove viene male accolto dal regime, studia economia, poi si dedica alla letteratura spagnola. Andrà a insegnarla in università americane, per poi rientrare in Spagna dopo la caduta del franchismo. E, oltre che professore, si fa un’ottima fama come giocatore di scacchi. 

Rivoluzionario, attore, docente, scacchista: tutto questo in un solo tema natale? Possibile, soprattutto se, come in questo caso, si diventa celebri per qualcosa che non fa parte delle proprie priorità né si addice a certi tratti del carattere. Si può però essere se stessi e nelle sue multiformi attività e passioni e Irazoqui lo ha dimostrato.

Il tema natale è impreciso, a causa della mancanza dell’ora di nascita, ma già collocandola alle convenzionali 12 qualcosa si può osservare. La data è il 5 luglio 1944 (a Barcellona) dalla sequenza degli aspetti l’ora potrebbe essere collocabile intorno alle ore 14. In ogni caso, per parecchie ore si formano aspetti abbastanza coerenti con le descrizioni. 

Per chi ha il Sole in Cancro, la Luna è sicuramente un pianeta importante. E con le ore tra le 12 e le 14, il numero di aspetti formati dalla Luna è decisamente importante. Sarebbero infatti sei, con Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone tutti quel giorno posizionati tra i 26° e i 7°. Pianeta chiave la Luna e pianeta chiave anche Marte. Vediamo le possibili corrispondenze.

 In un bell’articolo  a firma Marcello Faletra su Artribune Irazoqui viene così descritto: “ Aveva un carattere deciso, evitava qualsiasi espressione che potesse essere ambigua. Gli piacevano i “sì” e i “no” secchi, ma non escludeva il dubbio su certi argomenti di filosofia o problemi legati all’anarchismo. D’altra parte, certe esagerazioni fanno parte di un forte carattere come il suo che non si ritraeva in una disputa”. E ““Fino all’ultimo è rimasto un militante. La stagione antifranchista lo aveva temprato per il resto della sua vita”.

Marte nel tema è perfettamente congiunto a Giove, neal Leone, che rafforza decisamente, e coraggiosamente, la volontà di agire, di ottenere risultati, e con la determinazione e la durezza data dal semisestile con Saturno, in cancro, nel segno solare (senza congiunzione). A conferma di quei “sì e no secchi” si può osservare l’altro semisestile, dai Gemelli che Urano forma con il terzetto in congiunzione tra Sole Mercurio e Venere. Urano è autonomia, è la scelta, con la capacità di riconoscere gli errori e di cambiare, anche radicalmente. Se si mettono in sequenza i  due semi sestili la configurazione coinvolge ben sei pianeti, e i pianeti centrali finiscono in opposizione alla Luna, collegando così un potente insieme di simboli. 

A proposito della Luna, che, dal rigoroso Capricorno “sorveglia” l’intero quadro planetario, frenando la dolcezza cancerina, sposta il fulcro della personalità sul “fare” e sull’ “ottenere” come vuole l’ambizioso Marte + Giove in Leone. Ma senza dimenticare la dolcezza lunare. Poco prima di morire per un attacco cardiaco, disse ad una amica: “se fra qualche anno vedrai in un caffè vicino al mare un ragazzino che colpirà il tuo sguardo, quello sarò io, puer aeternus”.

 

foto di 

Domenico Notarangelo, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

 

Una vita, tante vite: Enrique Irazoqui
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