Si intitola “l’analfabeta” l’autobiografia di Agota Kristof, nota soprattutto per il romanzo “la trilogia della città di K”.  La scrittrice, nata in Ungheria, a soli 19 anni, per seguire il marito che temeva di essere arrestato a seguito della rivolta del ‘56 contro l’Urss, scappa con lui e la figlia di un anno, in Svizzera, a Neuchatel, dove poi resterà per tutta la vita. Va a fare l’operaia in una fabbrica di orologi, un lavoro meccanico e ripetitivo, ma è quello che tocca ai profughi. Non perdonerà mai al marito la decisione di fuggire, tanto che in una intervista dirà: «Due anni di galera in URSS erano probabilmente meglio di cinque anni di fabbrica in Svizzera».

Lo strappo è fortissimo: lei, che da sempre amava profondamente leggere e raccontare, si ritrova senza più la sua vera materia prima: la lingua. E’ questo il senso del titolo “l’analfabeta”: in francese riesce a parlare, ma la scrittura letteraria le è preclusa, fino a quando non decide di strappare il legame con la lingua madre, studiare e studiare per riuscire a scrivere in francese. Scrive un romanzo, lo spedisce  ai tre più importanti editori di Francia e Seuil lo pubblica con entusiasmo. 

Sacrificio e testardaggine, resistenza e forza d’animo, sofferenza e volontà ferrea di raggiungere il suo scopo, di tirare fuori la sua “ghianda”, ossia la vocazione, in questo caso quella  letteraria.

Il tema natale – 30 ottobre 1935 a Csikvánd, ora ignota – per quanto incompleto, vista l’impossibilità di conoscere la posizione esatta della Luna e le case, è peraltro esplicito su un punto: Saturno, o meglio Saturno + Marte. Marte si trova nel segno di Saturno, il Capricorno, e Saturno in Pesci, il segno governato da Nettuno. A sua volta Nettuno è congiunto a Venere, a suggerire il legame tra sentimento e immaginazione. 

Marte e Saturno sono in relazione oltre che tra loro con 4 pianeti (Sole, Giove, Urano e Plutone, e forse anche con la Luna): una relazione di aspetto che parla di forza e resistenza – più una resistenza passiva, visti i due segni in cui sono collocati – esercitata senza mai fare sconti a nessuno, in primo luogo a se stessa. Saturno riduce all’osso, non si lascia mai andare sull’onda dell’emozione, rende il soggetto estremamente responsabile e diffidente, teme le ferite.

La “debolezza” sta nella congiunzione Venere + Nettuno e anche in una Luna in Sagittario, che simbolicamente esprimerebbe una sorta di fiducia e di ingenuità, fiducia pagata cara da una persona con il tema così segnato da Saturno. Venere, con Nettuno, è in Vergine, il segno dell’economia. La Kristof fa economia di parole e di espressioni “sentimentali”. Trasmette fatti, anche quando si tratta di fatti personali. Certo, lo stile asciutto e rigoroso può essere conseguenza della paura di sbagliare termini e espressioni in una lingua appresa e non nativa, ma ricorda anche il bisogno della Vergine di riordinare, di non dimenticare nessun dettaglio, di non esagerare mai (al contrario di quanto vorrebbe una Luna in Sagittario, forse qui in quadratura), di essere vigile con la critica e l’autocritica. Forse il termine più corretto sarebbe “lucidità”, quella degli oggetti puliti perfettamente dalla Vergine e quella della razionalità di Saturno trigono al Sole. E anche “implacabile” può essere un aggettivo azzeccato: Marte, in quinconce a Plutone, non si ferma mai e non si arrende.

Agota Kristof, Saturno e la resistenza
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