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Esiste una bellezza del volto femminile, “eterna”, non condizionata dalle mode e condivisibile a tutte le latitudini? Probabilmente sì, e non per caso sono considerate belli i visi che corrispondono ai parametri matematici della sezione aurea. Se adottassimo come definizione di bellezza qualcosa come “l’armonia delle forme, l’equilibrio”, otterremmo probabilmente un buon consenso.

I termini armonia ed equilibrio, in astrologia, si associano con un segno, la Bilancia, e con un pianeta, Venere, che tra l’altro ne è governatore. Per verificare se tale segno e pianeta assumano un ruolo particolarmente significativo nei temi natali delle donne considerate belle, un’astrologa russa, Iana Novikova, ha esaminato complessivamente 151 temi natali, 100 di donne con professioni connesse al loro aspetto esteriore (spettacolo, moda, ecc) e 51 donne “nromali” selezionate per gradevolezza di aspetto da una giuria esterna.

I risultati – ossia gli elementi che spiccano nel confronto con la probabilità media di certe posizioni planetarie di presentarsi nella popolazione generale – non sono molti, ma sono assai significativi.

1- L’Ascendente in Bilancia e in Leone

2- Il governatore dell’Ascendente in Bilancia

3- L’aspetto di Venere con Marte

4- La presenza di Venere prevalentemente in Ariete e Vergine (ossia i segni in cui Venere è in esilio e in caduta)

5 – Venere non è mai isolata, al contrario, forma sempre numerosi aspetti, sia con i pianeti del settenario, che con i lenti.

6 –  Scarsa significatività della collocazione della Luna e anche del Sole.

Se interpretiamo l’ Ascendente come “aspetto esteriore, come ci vedono gli altri” e Bilancia come equilibrio, armonia, charme, piacere, svago, grazia, conflittualità pacificamente risolta, la conferma del peso di Venere e del segno della Bilancia sarebbe evidente.

Ma ancor più interessante, in quanto meno ovvio, è la presenza del Leone all’Ascendente. Questo dato suggerisce che la bellezza fisica è anche il risultato di un amore e di una cura verso se stessi, capaci di diventare elemento di distintività della persona, tale da farla diventare “bella” agli occhi di chi la guarda, agli occhi del pubblico, sotto i riflettori. La controprova è facile: guardiamo le foto di Sofia Loren bambina, o di Marilyn Monroe: bruttine, si potrebbe dire. Eppure sono diventate “belle”, grazie a una forza interiore che le ha in qualche modo trasformate, alla “ghianda” della bellezza che si è sviluppata, come se il sole leonino le avesse nutrite e migliorate.

Il risultato relativo al governatore dell’Ascendente in Bilancia non fa che rafforzare le considerazioni sulla simbologia del segno, che in qualche modo riappare sempre. Ma tanto più riappare nel discorso relativo alla forte presenza di aspetti tra Marte e Venere. Perchè, se la bellezza esteriore è armonia, tanto più lo deve essere l’armonia tra gli opposti, e Marte e Venere incarnano gli opposti, che fondendosi creano equilibrio e quindi bellezza.

Più elaborato è il ragionamento da fare rispetto alla meno prevedibile presenza di Venere in Ariete e Vergine, ossia nei segni in cui è in esilio e in caduta, il che peraltro ci porta a considerate l’intero asse, dove ai capi opposti troviamo di nuovo la Bilancia (domicilio) e Pesci (esaltazione) di Venere…  

Venere, comunque sia collocata e interpretabile, resta il fattore più importante e significativo per queste persone, qualcosa che c’è e che condiziona la personalità e quindi la vita, sia che i valori venusiani siano “sfruttati” – come nel caso di professionisti della moda e dello spettacolo – sia che restino solo un elemento tra i tanti. La riprova di questa importanza in qualche modo comunque condizionante – la bellezza fisica è un parametro significativo del modo di relazionarsi a se stessi e agli altri, che lo si voglia o no – è il fatto che in questi temi i luminari siano “normali”, segnalando che il punto di “eccezionalità” della persona si ritrova altrove, in altri ambiti.

 

Patrizia Romagnoli

 

La ricca dea della bellezza: 151 “venusiane”