Si conclude qui la pubblicazione dell’ articolo dell’astrologo Gian Carlo Ufficiale pubblicato su “Linguaggio Astrale” n. 71, approfondisce il tema del desiderio e della passione

Alla domanda su chi rappresenti il piacere gli autori più famosi, Barbault, von Klòckler e Morpurgo su tutti, rispondono senza esitare: la 5° casa. 

Se avete avuto la bontà di seguirmi sin qui sarete d’accordo nel ritenere insoddisfacente il responso. Roberto Sicuteri in «Astrologia e mito» va al di là, individuando nell’asse Toro/2° casa – Scorpione/8° casa l’asse del sesso. In realtà sono le quattro case fisse, 2a, 5a, 8a e 11a, le case della sessualità. L’ipotesi che la 2a casa rappresenti l’oralità dell’individuo trova tutti d’accordo. «Il succhiare al seno diventa il punto di partenza dell’intera vita sessuale, il modello mai raggiunto di ogni soddisfacimento sessuale» (Freud,Introduzione alla psicoanalisi). Cosi Sicuteri nell’opera già citata: «È nel secondo segno zodiacale, nella seconda casa dell’oroscopo che si determina il destino della libido di un individuo!». Morpurgo in «La natura delle case» pur non attribuendo alla 2a caratteristiche sessuali nondimeno ne spiega il meccanismo: «Ciò che vediamo è nostro». In un certo senso si può dire che appoggiandosi la ricerca del piacere sull’istinto di fame, nella 2a casa individuiamo il nostro oggetto d’amore ed il modo d’approccio ad esso. È chiaro che agisce con un automatismo tale che sfugge al nostro controllo; ma anche a volerlo stabilire temo subiremmo umilianti scacchi, affondando il tempo della sua formazione ai primi mesi di vita, dove è impossibile indagare. Il massimo che possiamo fare è di osservarlo e tentare di capire. Una volta individuato l’oggetto d’amore, la fase successiva consiste nell’interagire con esso in modo da provarne piacere. Cioé la 5a casa. Ma attenzione. Freud ha spiegato che non tutte le pulsioni sessuali hanno a che fare con l’istinto di vita. Molto brillantemente a Lisa Morpurgo in «La natura delle case» non sfugge che alla 5a appartiene l’istinto di vita o Eros che dir si voglia; Per usare il linguaggio della fisiologia, la sa casa è la sede della fase appetitiva (cioé legata alla tensione) del piacere. Di conseguenza la fase consumativa (il piacere legato alla detenzione/scarica) non può che essere attribuito all’8° casa, nota a tutti come la casa della morte; meglio sarebbe definirla come fanno Morpurgo e von Klòckler dell’istinto di morte. Freud riteneva che con l’orgasmo, il culmine massimo del soddisfacirnento, le pulsioni di morte avessero «la piena libertà di attuare i loro propositi» (L’Io e l’Es). Giustamente Barbault individua nell’8a lo stadio sadico-anale della sessualità infantile teorizzato da Freud. Quest’ultimo in «Al di là del principio del piacere» precisò che la genitalità era il naturale sviluppo di questa fase. Sicché mi sento autorizzato ad affermare che l’8a casa è la sede della sessualità genitale, oltre che dei significati sopra indicati. Vi è poi un doppio legame tra la 8a e l’ 5a casa. La 5a infatti rappresenta tradizionalmente la prole; ebbene, dopo il coito, partendo dall’8a casa e contando i nove settori coincidenti con il tempo della gravidanza, approdiamo appunto alla 5a. Infine l’11° casa. Perché? Tradizionalmente ad essa sono assegnate le amicizie. Barbault vi inserisce anche le affinità. A parte che il sentimento dell’amicizia è il risultato della sublimazione della pulsione sessuale, è un altra argomentazione che mi ha convinto ad inserire questa casa nel novero di quelle sessuali. Sentite il prediletto Lacan: «Nella relazione sessuale entrano in gioco tutti gli intervalli del desiderio. Che valore ha per te il mio desiderio? eterna questione nel dialogo degli amanti» (Seminario XI). Più chiaramente Morpurgo in «La natura delle case», pur non attribuendo all’11 a un valore sessuale, afferma che in essa si esplica «il piacere della scelta». In altre parole nel percorso dalla 2a all’8a casa non facciamo altro che sedurre, mostrando il meglio di noi stessi. Solo dopo l’orgasmo, nella distensione e nel riposo, siamo veramente nudi: ci mostriamo per come siamo e vediamo com’è davvero l’altro. È in questi intervalli che gli amanti si parlano. È qui che scegliamo e siamo scelti. Quindi 1’11 casa come sede dell’intimità, della vera conoscenza reciproca. Tradizionalmente è proprio con gli amici che ci si confida, che ci si mostra per come si è senza timori. Dall’ 11 a viene la spinta a ricominciare di nuovo, con te o con un altro o con nessuno. Lo studio delle case fisse, dunque, ci consente di analizzare il divenire fino al suo compiersi del piacere. La presenza di pianeti in esse rende più chiara l’interpretazione. Qualora siano vuote non sempre il gioco dei dispositori funziona, e dei segni occupati c’é da fidarsi con molta circospezione, essendo questi modi espressivi e non forze come i pianeti. Più affidabili sembrano le strutture dei temi. Se per es. tutti i pianeti sono sul lato sinistro, la 5a e l’8a saranno vuote, mentre le case opposte saranno occupate. Di solito il soggetto si sente spinto molto fortemente a fare esperienze che riguardano proprio la 5a e l’8a, per quanto consentitogli dal tema in sé. Per quelle che ho indicato come «condizioni del piacere», cioè  la diversità sessuale, la novità e la perdita del controllo di sé, l’esperienza, ma anche la logica, dimostrano che non dipende da questo o quel pianeta la scelta di praticare una relazione oggettuale con l’altro sesso o no; lo si capisce dall’esame dell’intero oroscopo. Analogamente succede sia per la novità che per l’autocontrollo. Su questi ultimi mi piace specificare che spesso tra i nativi con un Capricorno o un Saturno predominanti, ma talvolta basta una Venere in Capricorno non in aspetto a Saturno, si trovano persone che sanno abbandonarsi al piacere in modo totale perché rispettano queste due condizioni. Non c’è da stupirsene. Un Capricorno o un Saturno che supera le sue paure, e quindi la sua rigidità, acquisisce quella sicurezza di sé e quell’autonomia che gli rendono possibile tanto l’accoglimento più aperto alle novità, quanto la perdita del controllo di sé, sapendo che si può sempre «ritornare»; magari anche arricchiti. Quanto sin qui detto non costituisce altro che un’ introduzione all’introduzione ad uno studio ancor più approfondito della spinosa tematica. l problemi che una tale ottica solleva sono numerosi e non di poco conto, altri argomenti non li ho potuti nemmeno sfiorare (si pensi al parricidio, all’edipismo, al narcisismo, alle perversioni, all’omosessualità, alla castrazione, alle varie nevrosi, alla fisiologia dell’orgasmo, alla coppia). 

Ma la strada mi sembra promettente.

 

Amore, passione, desiderio/6
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