Elizabeth Taylor collezionava diamanti (se li poteva permettere…) Quentin Tarantino giochi elettronici, Frank Sinatra trenini, mentre Yves Saint Laurent e Peggy Guggenheim pitture di grandissimo valore. A parte la spesa per l’accumulazione degli oggetti stessi, è chiaro che sia Sinatra che Tarantino esprimevano nelle loro collezioni una grande voglia di gioco, o quanto meno di piacere personale, immediato,  mentre gli altri tre non perdevano di vista il valore di mercato più ancora che affettivo dei loro oggetti. Questo differenza tra valore d’uso e valore di scambio dipende anche da un atteggiamento molto diverso rispetto all’atto del collezionare. Tuttavia si può giocare con i temi natali di queste persone così diverse per osservare se esista un tratto comune associabile al termine “collezione”. Va subito detto che il risultato è pari o quasi all’“arrrampicarsi sugli specchi” … nel senso che non si osservano particaolari indicatori per la passione del collezionismo, tra l’altro così diffusa e comune da render davvero difficile la formazione di un campione sensato dal punto di vista comparativo. Basti pensare alla varietà delle motivazioni possibili “voglio conservare le memorie di famiglia”, “tengo i mei trofei di caccia”, “raccolgo i menu dei ristoranti dove sono stato”, oppure “impazzisco per le scarpe col tacco” (vale per qualunque capo d’abbigliamento), o ancora “l’arte del ‘600 avrà sempre un mercato e mi piace pure molto”. Insomma, un “bouquet” che in qualche modo, però, gira intorno a due punti: il valore “affettivo” – quindi simbolicamente Venere – e quello del possesso, al di là del valore mercantile, quindi simblicamente Giove. E’ quasi ovvio segnalare che è tutto il tema a dare indicazioni sulla presenza o meno di esgenze di compensazione emotiva (Luna), e sugli oggetti come sostituto di “beni” di altra natura, e anche sulla capacità di distacco dai beni materiali (Saturno). Ovviamente, con un quadro così ampio, è difficile fare generalizzazioni. 

Così, diamo un’occhiata a Venere e a Giove (senza però dimenticare anche Luna e Saturno).

Dei grandi collezionisti prescelti, 4 su 5 hanno effettivamente un aspetto tra Venere e Giove: Elizabeth Taylor e Yves Saint Laurent un trigono, Peggy Guggenheim una congiunzione e Quentin Tarantino un sestile. Fa eccezione Frank Sinatra, ma già in questo caso più che di collezione si tratta di passione per una forma di giocattolo,che, vista le solide finanze e la solita “esagerazione” del Sagittario (guarda caso governato da Giove…) si è esplicata in forma… ferroviaria. 

Uno sguardo ai segni occupati dai Luminari e dagli stessi Venere e Giove non aiuta invece molto: Pesci, Leone, Sagittario e Vergine quanto a Sole, e Scorpione, Capricorno, Ariete, Sagittario e Vergine quanto a Luna, possono dire tutto e il contrario di tutto: Vergine collezionista perchè conservatore o Pesci collezionista perchè Giove governa il segno? Il balletto dei segni non aiuta.

Quanto a Luna – Saturno, solo – di nuovo – Sinatra riporta un trigono tra i due pianeti, mentre gli altri quattro è un’ipotesi…) evidentemente non sono stati molto “deprivati” da piccoli e mettono allegramente mano al portafoglio per acquistare i loro oggetti di culto… 

P.Ro.

Giove, Venere e … le collezioni
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