Non corrisponde molto alla classica descrizione di un Sole in Vergine – perdipiù accompagnato in stellium da Luna, Venere e Plutone – la personalità di Guy Lalibertè, il fondatore del famoso “Cirque du Soleil”: modestia, senso critico, riservatezza, calcolo, attenzione ai dettagli, analisi, concentrazione, precisione non sono i caratteri del suo stile di vita: Tanto per dirne una, ha speso 32 milioni di dollari per concedersi una passeggiata nello spazio… Senza contare tutti i soldi persi al poker.

La sua biografia riporta che iniziò la sua carriera come trampoliere, mangiatore di fuoco e fisarmonicista per le strade. Laliberté è diventato un artista di strada dopo aver lasciato il college, poi  si unì a un gruppo circense di Montreal che organizzava spettacoli di strada su larga scala. Laliberté aiutò la compagnia a organizzare spettacoli e raccogliere fondi, fino a ricevere una sovvenzione di 1 milione di dollari dal governo del Quebec per produrre uno spettacolo itinerante durante le celebrazioni della scoperta del Canada.

Lo spettacolo fu in seguito ribattezzato Cirque du Soleil, che significa “Circo del sole”. “Quando ho bisogno di prendermi del tempo per rigenerarmi, vado da qualche parte in riva all’oceano per sedermi e guardare i tramonti” – ha detto Laliberté –  “È qui che è nata l’idea di” Soleil “, su una spiaggia alle Hawaii, e perché il sole è il simbolo della giovinezza e dell’energia “.

Il Cirque du Soleil fu un successo quasi istantaneo, che Laliberté attribuisce alla sua capacità di pensare sia all’arte che alle finanze allo stesso tempo. “Credo davvero che il regalo che la mia vita mi ha fatto sia questo cervello da cinquanta e cinquanta per affari e creatività“, ha detto Laliberté in un’intervista.

Il tema natale di Guy Laliberté, nato a Montreal  il 2 settembre 1959 (ora non nota), apparentemente non mostrerebbe i segnali di questo modo di vivere esibito, nè dalla passione per il gioco (anche se il poker è un gioco di calcolo che si addice alla mente “verginiana”). Tuttavia c’è un elemento chiave: il pianeta Urano è isolato a 18° Leone, ossia non forma aspetti con nessun altro pianeta. L’effetto del pianeta isolato può essere duplice: o restare “silente” tutta la vita o funzionare da attrattore di energia che si scarica proprio in modo uraniano: creatività, sorpresa, rischio, libertà (strana coincidenza con il cognome del Nostro). E anche, perchè no, fiuto per gli affari – in effetti, anche se non forma congiunzione, il primo pianeta dopo Urano è proprio Mercurio, il pianeta connesso con il commercio, lo scambio, il calcolo, la velocità. E va anche detto che nel tema natale degli imprenditori di successo si nota una frequenza notevole di aspetti tra Mercurio e Urano, così come tra Urano e Marte, come avviene anche per Guy. Il tutto va sommato allo stellium in Vergine. Proprio alla relazione stretta tra l’energia solare concreta e a quella lunare interiore e sognatrice, supportate dall’amore per il bello di Venere e dalla creatività profonda di Plutone si può ascrivere la frase chiave di Guy Laliberté: “Sono cresciuto in un tipo di mondo molto equilibrato tra affari e creatività. Mia mamma era molto, molto creativa, eccentrica. E mio padre era uno da pubbliche relazioni, un faccendiere”.

Ossia l’equilibrio tra la parte lunare (la mamma “creativa” e la parte solare (il padre “faccendiere). 

Lo stellium è connesso con un sestile a Nettuno – la parte artistica e fantasiosa, assurda come il circo – ma anche con un trigono a un duro e rigoroso Saturno, appena entrato in Capricorno, che testimonia di un’osservazione fatta dl direttore di uno spettacole del cirque du Soleil su  Laliberté: un “bel bulldozer”. Marte è perfettamente equidistante da Nettuno e da Plutone, tra fantasia e assenza di scrupoli: le remore di Saturno si applicano al mondo interiore (aspetto con Sole e Luna) ma diventano freddo calcolo quando si tratta di agire e di raggiungere lo scopo – anche quello più “uranianamente” folle – nel mondo reale. 

Un verginiano “atipico”, Guy Laliberté e “le cirque di Soleil” 
Tag: