Quarant’anni di attività, per la Biblioteca italiana delle Donne di Bologna, ufficialmente aperta il 7 marzo 1983, ossia alla vigilia della Festa Internazionale della donna, festeggiati dalle tante frequentatrici di questa istituzione davvero speciale. La biblioteca, ora riconosciuta di interesse nazionale, si trova a Bologna, ospita quarantamila volumi e soprattutto continua a sollecitare, con le iniziative della biblioteca stessa e con quelle del vero e proprio “Centro delle donne”, l’attenzione e l’interesse nei confronti delle tematiche del femminile. Non a caso, i libri e documenti contenuti sono firmati esclusivamente da donne. 

Le prime fondatrici decisero di costituire «una biblioteca specializzata, dove si possano trovare strumenti di informazione e orientamento senza con questo esaurire il significato del Centro. Il nodo è quello di trasformazione la funzione tradizionale della biblioteca di utilizzo individuale, in un contro di produzione, ricerca ed elaborazione culturale delle donne, attraverso forme di partecipazione e coinvolgimento». La dimensione culturale si intreccia con quella politica, e ottiene il riconoscimento delle istituzioni: il Comune di Bologna entra nella compagine gestionale e tuttora la sostiene. 

Nel tema natale troviamo le tracce della passione delle promotrici, che intendevano rispondere a una necessità urgente: raccogliere e conservare la conoscenza e la memoria del movimento delle donne e non solo, difendendola dal rischio di cancellazione. 

Astrologicamente, l’evento è interessante in quanto mette in evidenza insieme l’anima movimentista del femminismo e il progetto culturale che animarono a suo tempo le fondatrici. 

Il 7 marzo 1983 il Sole si trova in Pesci, mentre la maggior parte dei pianeti, ben sei, si trova in segni di fuoco: passione, azione, progettualità. 

Non a caso, Venere si trova congiunta a Marte – i due simboli astrologici che rappresentano universalmente il maschio e la femmina … – nel segno di Marte, l’Ariete, come a indicare l’obiettivo principale, la relazione tra i sessi, sottolineando (con Marte in domicilio) il discorso di forza e anche di prevaricazione dell’uomo sulla donna. Una donna tuttavia piuttosto forte, come da simbologia arietina. 

Molto interessante è il trigono formato da questa coppia con Giove / potere e con Urano / rivoluzione, contestazione, cambiamento. I due pianeti lenti sono congiunti in Sagittario, con Giove quindi in domicilio: la contestazione femminile fa i conti con il potere e le istituzioni (e in questo caso riesce a trovare un buon accordo) senza però dimenticare l’elemento di novità (Urano) presente nel progetto stesso. Tutto nel Sagittario, segno connesso con l’istruzione e la cultura. Sempre in Sagittario troviamo la seconda anima, quella del “femminile” nel senso più classico: la Luna è congiunta a Nettuno (governatore del segno solare) a suggerire i grandi temi esistenziali, una sorta di spiritualità e il bisogno di guardarsi dentro, di coltivare l’interiorità. D’altronde una sorta di fusione delle funzioni tra biblioteca e associazione femminista faceva parte dell’impostazione originaria. 

Questa resta una biblioteca sui generis, dove il valore “conservazione del patrimonio” così terrestre passa talmente in secondo piano da non essere rilevabile nel tema natale: nessun pianeta sta in segni di terra. Sembra una sorta di utopia che si regge sulle grandi idee universali, che si muove tra la pulsione interiore alla trasformazione e l’elaborazione di  grandi progetti indipendentemente dalla possibilità di realizzarli. Troviamo Saturno regolatore  rafforzato da Plutone congiunto, in trigono con Mercurio: un po’ di mente “catalogatrice”, per fortuna…

 

Una biblioteca di Venere e Marte…
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