Il 3 dicembre 1895 (ore 15.15)  nasceva a Vienna la sesta figlia di Sigmund Freud , Anna, che diventerà anch’essa psicoanalista, fondatrice della psicoanalisi dell’età evolutiva. I suoi biografi la descrivono come la “vestale” del padre, tanto devota da rinunciare a sposarsi, nonchè timida come un topolino. Giudizio da mettere in dubbio se si osserva che già a 27 anni entra nella società psicoanalitica di Vienna e pubblica il suo primo lavoro “fantasie ricorrenti e sogni diurni”. E’ sufficientemente emancipata per andare a studiare da sola a Londra e per decidere di fare l’insegnante. Cosa che non avverrà, grazie alla relazione intensissima con il padre e all’interesse per i suoi studi. Ma l’interesse non basta: occorre la ricerca e l’elaborazione, tanto da pubblicare una “introduzione alla psicoanalisi infantile”, testo considerato basilare per questa materia. Certo, c’era la relazione strettissima con il padre, le sedute di psicoanalisi (per quattro anni sei giorni alla settimana) con lui, certo, c’era la sua malattia e la assidua cura figliale. Ma limitare Anna Freud al suo cognome è probabilmente riduttivo.

Il tema natale, guardato alla luce di quanto è stato scritto (moltissimo da “colleghi” psicoanalisti, con il loro approccio tipico) presenta alcuni elementi che confermano la descrizione e altri che non trovano riscontro.

Se partiamo dalla classica segnalazione della posizione dei luminari e dell’ascendente, registriamo il Sole in Sagittario e la Luna nel segno opposto dei Gemelli, con l’ascendente a fine Toro. Dalla biografia, si direbbe che la parte fuoco – Sole in Sagittario trigono a Giove in Leone – non spiccasse particolarmente all’esterno, e in ogni caso non si addice al ruolo di vestale  sempre sacrificata.  Come mai Anna racconta di essersi sempre sentita esclusa e trascurata  in famiglia?  In fondo un trigono Sole Giove in segni di fuoco esibizionisti dovrebbe dare una bella esuberanza… 

Occorre probabilmente considerare la sequenza dei pianeti – uno stellium composto da Saturno, Urano, Marte, Mercurio e Sole compressi in meno di 30 gradi – che si srotola tra lo Scorpione, segno d’acqua, per i primi tre, e il Sagittario di fuoco per Mercurio e Sole. Se aggiungiamo che Plutone, governatore dello Scorpione, è opposto al Sole, a sua volta al trigono di Giove – governatore del segno solare – nel segno dell’ “Io”, il Leone, forse possiamo comprendere che ad Anna nulla bastasse per tenere alta la fortissima autostima naturale, Il che  significa, viceversa, che bastasse davvero poco per farla sentire o umiliata o comunque poco considerata: in altri termini, bastava poco per ferire l’autostima. 

Inoltre, va segnalata l’assenza di pianeti in segni di terra, che si può tradurre in una difficoltà ad ancorare pensieri e progetti alla vita quotidiana, generando incertezza.  Non basta, sempre ragionando sul Sole per posizione e aspetti, va notata anche l’opposizione del Sole a Nettuno. Se da un lato questo si può tradurre in un “voglio portare alla luce ciò che si cela nei meandri dell’inconscio” l’aspetto può anche indicare la difficoltà di “vederci chiaro” nelle pieghe dell’Io. La simbologia del Sagittario, estroverso, progettuale, entusiasta, didascalico e anche ingenuo e superficiale  – entra in forte dialettica con i pianeti in Scorpione – introverso, diffidente, riflessivo, profondo e dotato di forte aggressività – creando una personalità complessa, dalle numerose sfaccettature. 

Per quanto riguarda il lato lunare, la stessa Anna affermava di avere percepito l’assenza della madre. Non solo: tutta la sua ricerca scientifica è stata sempre orientata all’infanzia. Una sorta di risarcimento dell’abbandono percepito da piccola? E’ possibile: la Luna è in Gemelli forma un trigono a Venere e un quinconce a Marte. Se dimentichiamo la definizione di “armonico” per l’aspetto di trigono e diamo valore alla congiunzione tra Marte e Urano in Scorpione, possiamo ipotizzare che l’interesse nei confronti dell’infanzia (Luna) fosse sì forte, ma tutt’altro che dolce. La Luna è in un segno (Gemelli)  scarsamente “materno” nell’accezione classica e si rapporta a una Venere d’aria, apparentemente molto accogliente. Sembrerebbe che l’interesse nei confronti dell’infanzia si orienti qui all’osservazione intellettuale  piuttosto che al coinvolgimento emotivo e sentimentale, visto che il segno dei Gemelli è governato da Mercurio. Il dubbio – conoscendo comunque la biografia di Anna – è che, trigono o non trigono, l’area del cosiddetto femminile” rappresenti una zona di conflitto, in cui Marte in Scorpione (+ Urano) giochi un ruolo forte. Forse non è un caso che il suo principale campo di attività fossero i bambini svantaggiati e vittime di violenza…

Anna Freud, non solo un cognome…
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