E’ una sorta di identikit a rovescio, quello che si riesce a fare ascoltando un’autobiografia: via via che la persona parla, o racconta in prima persona situazioni che gettano luce sul carattere, è come se pian piano si mettesse insieme un puzzle. “Probabilmente il Sole è in…” c’è certamente uno o più aspetti tra questo e quel pianeta”, la dominante è…”. Ne esce una sorta di grafico, incompleto certamente, ma con una corrispondenza che non smette di stupire, tra tema natale – che si va a vedere dopo il “test” – e gli elementi caratteriali emersi dall’auto descrizione fatta dalla persona “indagata”. Non si tratta di “divinazione”, cosa del tutto impossibile, bensì della corrispondenza – tuttora inspiegata – tra simboli e caratteri personali, come se la carta natale fosse la fotografia dell’impronta genetica di una persona. Andando sul concreto, tempo fa un canale TV che si occupa di case e arredo – design ha “visitato” la casa di Paolo Fresu, musicista jazz tra i più famosi in Italia, a Berchidda, in Sardegna, luogo dove è nato e dove da anni organizza un festival molto particolare e di grande successo, intervistando ovviamente il padrone di casa.  Per ricostruire – ovviamente a grandi linee – “la carta natale” è stata necessaria l’osservazione di una serie di elementi che si ripetevano, l’estrapolazione, dalle risposte, di atteggiamenti base, possiamo dire “innati” che portavano l’attenzione dell’ascoltatore su una serie di nuclei profondi della personalità. Dalle risposte date nel corso dell’intervista le simbologie individuate sono state quella dell’Acquario, di un Saturno molto potente, dell’importanza dei valori legati all’affettività e di qui all’arte (intesa come tris di “arte – musica – spettacolo), e quelle Arietine. Ovvio che alcuni dati concreti erano noti: che Paolo Fresu sia un jazzista famoso, che abbia scelto lui di provare ad organizzare un festival nel suo paesino sperduto, che ovviamente disponga dei mezzi necessari per arredare con gusto la sua casa (anche se il gusto non dipende dal denaro…), e così via, ma poco altro.   Quindi:

 

  • perchè l’Acquario? Più e più volte nel corso della conversazione si coglieva l’aspirazione al sociale, ma senza una vera passione di tipo ideologico, piuttosto con un senso del valore della collettività. Nella scelta di impegnarsi rispetto alla Sardegna non si percepiva né “nostalgia”, né “legame viscerale”, nè tanto meno lamentazioni. Piuttosto, la constatazione di condizioni di vita (quella della sua famiglia d’origine, in primo luogo) molto specifiche. ma con valori non particolarmente “tradizionali” ma dignitosi e rispettabili. Inoltre c’era il frequente riferimento a “tenere aperta la sua casa” e a “collaborare” a progetti comuni. In più, si percepiva il desiderio di “sperimentare” e di mettersi alla prova, di tentare strade non battute e progetti innovativi..
  • perchè Saturno? A parte il fatto che Saturno è il secondo governatore dell’Acquario, dal dialogo emergeva una funzione razionale fortemente sviluppata, il senso di disciplina, la capacità di “scalare”  (ad esempio, partendo dalla banda di paese arrivare ad essere un musicista di fama internazionale…), l’impegno nella ricerca (acquariana) e una sorta di contemporaneo scavo nel profondo. Inoltre era percepibile un senso di “modestia”, intesa come percezione dei limiti e del valore dello sforzo per superarli.
  • perché l’Ariete? Per la percezione di un coraggio molto connaturato nella personalità, una sorta di forza interiore nel progettare, nell’ “iniziare”, battendo strade nuove e inesplorate. Inoltre era percepibile anche il calore con cui il musicista raccontava sia della passione per l’arte sia del piacere di trovarsi con gli amici.

astro_w2a_paolo_fresu_hk.65179.3177 (1) Paolo Fresu ha il Sole in Acquario opposto a Urano, Saturno (congiunto  a Giove) in Capricorno, Venere in Ariete in trigono con la  Luna in Sagittario. Nelle banche dati consultate, non risulta  l’ora di   nascita. Va detto che la collocazione della Luna nel segno del Sagittario   (che nel giorno in questione è rimasta sempre nello stesso segno) non è   stata percepita nel corso del “test”, tuttavia appare quanto meno   singolare che siano emerse tante “coincidenze”…

Resta sempre aperto il quesito: se davvero è possibile individuare “a priori” la presenza, al momento della nascita, di collocazioni di pianeti nei segni e di relazioni reciproche, che grazie al gioco dei simboli rispecchiano reali tratti della personalità, qual è il legame “vero” tra astri ed esseri umani?

Patrizia Romagnoli

Come ti ricostruisco il tema natale, “test” su Paolo Fresu
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