Non basta certo il Sole in Bilancia per diventare un cantante lirico… Luciano Pavarotti è stato di recente celebrato – ripercorrendone la biografia – in una serata intera su Rai 1, con un tono santificatorio che un po’ suscita curiosità di cercare nella carta natale sia la conferma di un talento canoro autentico sia elementi caratteristici della personalità.

Nel tema natale (Modena, 12 ottobre 1935 ore 1.40) astro_w2atw_luciano_canto_pavarotti_adb.33864.165268il talento canoro – manifestatosi   precocemente – potrebbe essere rilevato dal Sole   in Bilancia e dal quinconce tra Luna in Ariete e   Nettuno congiunto a Venere in Vergine.   Interessante, certo, ma i segni coinvolti non sono   certo quelli suggeriti dai testi astrologici… Eppure   quel quinconce dice molto: non si diventa   cantanti   veri (nonchè di successo) senza uno   studio accurato, fatto di dubbi e correzioni   costanti. Anche i critici riconoscono in Pavarotti l’ottima padronanza tecnica dello “strumento voce”: Venere in Vergine è in trigono a Urano “tecnologico” e opposto a Saturno che parla di duro lavoro.  Allora sì che Venere (in questo caso abbinata a un “utilissimo” Nettuno, intuitivo e sensibile) si esprime davvero. E non è un caso che il tenore affermasse spesso “devi sempre considerarti uno studente”. Insomma, il talento non basta, occorre capacità critica e intelligenza. In aggiunta è tipicamente verginiana la tecnica perfetta e la dizione precisa, che lo ha reso il più immediatamente riconoscibile tra i cantanti lirici dell’ultimo secolo. E’ quindi la configurazione complessiva tra Venere + Nettuno, Luna e Marte nell’ “esagerato” Sagittario a dare una possibile spiegazione del mix tra “naturale” e “artificiale” (in senso buono) che sono la sostanza del talento interpretativo.

Il quadrato a T tra Mercurio in Bilancia, Urano in Toro in opposizione e Plutone in Cancro in quadratura a entrambi, può spiegare benissimo l’intuizione di cambiare l’approccio al melodramma, la capacità di sfruttare l’esperienza canora “classica”, esercitata nei migliori teatri del mondo, e trasformare la lirica in uno spettacolo per tutti.  L’ “Io” sterminato del Nostro è – astrologicamente – il frutto dell’opposizione tra i luminari tra i segni dell’ Io e del Tu, l’Ariete e la BIlancia, in tutto sostenuto dall’ascendente in Leone che parla di capacità di calcare disinvoltamente le scene: la sua “incredibile baldanza” citata dai biografi.

Va detto invece che non risulta immediato trovare conferma, nel tema natale, della vocazione di “benefattore”, della generosità e dell’atteggiamento (almeno in pubblico) di cordialità e affabilità padana: Giove in Scorpione e in una “accaparrante” quarta casa, è in aspetto solo con Plutone, un po’ pochino per giustificare la suddetta generosità, salvo che non si ipotizzi una pulsione a compensare con la generosità verso gli altri i problemi indicati dall’opposizione tra una Venere spartana in Vergine e un Saturno nel segno “senza limiti” dei Pesci? E’ solo un’ipotesi…

P.Ro.

Pavarotti, grande voce e grande acume
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