E’ passata alla storia per essere stata la prima donna europea a esplorare il Tibet, a quel tempo sconosciuto e interdetto agli stranieri. Nata nel 1868,  Alexandra David Neel è stata non solo una avventurosa viaggiatrice, ma anche una delle prime studiose delle religioni orientali e una iniziatrice della relazione tra buddhismo e Occidente. Una lunga vita, sempre da anticonformista nei modi e nelle peripezie, iniziata a St. Mandè in Francia il 24 ottobre 1868 (ore 5.00): Alexandra eredita dal padre Louis David, ugonotto e socialista, lo  straordinario humour e l’apertura mentale, tanto da intrufolarsi illegalmente, all’età di 56 anni, a Lhasa, sotto forma di khadoma (dea), un particolare tipo di spirito tibetano femminile che a volte assume parvenze umane. Promossa a divinità femminile, usò  questa “maschera” per viaggiare senza pericoli ed essere ospitata dalla gente del luogo, ben felici di potere accogliere a casa propria una khadoma, a cui chiedere benedizioni e protezione dalle sventure della vita. Lei si presta a questo ruolo, per amore del viaggio, nonostante tali doveri ecclesiastici contraddicano uno dei più importanti obiettivi della sua lunga vita: riformare il buddismo, depurandolo “dai miti e le superstizioni. Apprende il pali, il sanscrito e il tibetano per conoscere direttamente i testi, e studia testi buddisti e induisti, conosce e frequenta il Dalai Lama, intraprende il suo apprendistato magico-dottrinale, con il nome iniziatico di  Lampada di Saggezza. 

Le sue avventure, peraltro, erano iniziate molto presto: quando viveva nel materno Belgio Alexandra era subito fuggita dal progetto di sua madre: presentarla a corte e combinarle un buon matrimonio. Adolescente si reca in Olanda, in Inghilterra e Italia fino a che i soldi finiscono; a quel punto manda un telegramma per farsi venire a prendere: un atto scandaloso. A Parigi, si iscrive alla Massoneria e alla Società Teosofica per poi intraprendere il suo primo pellegrinaggio mistico in India. Al rientro lavora come cantante, attrice e pubblicista. Scrive articoli anche sui temi femministi e partecipa al Congresso internazionale di Roma del maggio 1907. Sposa poi Philippe Neel, ingegnere capo delle ferrovie francesi in Nord Africa. Insomma, un comportamento e una vita fuori dall’ordinario.

Nella carta natale di Alexandra troviamo molti dei suoi “talenti”. Quanto a quello di “esploratrice” e viaggiatrice, a parte rilevare che le case 3° e 9° abitualmente indicate come quelle del “viaggio” sono belle vuote, si può osservare che il tema natale di Alexandra aderisce alle caratteristiche tipiche dell’esploratore, se confrontate con l’indagine su un campione di 24 famosi esponenti di questa catgoria: oltre al “classico” aspetto tra Mercurio e Urano (che si abbina altresì con i comportamenti poco ortodossi e anticonvenzionali della studiosa) troviamo anche un semisestile tra il Sole in Scorpione (incline allo scavo e all’approfondimento dei misteri) e Saturno in Sagittario, segno che peraltro si adatta al “lontano” ed “esotico”. Il bisogno di studiare, approfondire, elaborare nuove teorie si adatta bene – oltre che a Sole + Saturno – all’importante quadrato a T tra l’indipendente, disinvolta e originale Luna in Acquario in quadratura con l’esploratore degli inferi Plutone e in opposizione a Marte in Leone, a sua volta quadrato Plutone. Quest’ultimo aspetto racconta anche del bisogno di affrontare prove e rischi. 

Ultimo ma altrettanto importante aspetto dell’esploratore è quello tra Venere e Nettuno. Il quinconce tra la puntigliosa e meticolosa Venere in Vergine (lo studio delle lingue orientali per “capire tutto”) e Nettuno (congiunto a Giove) in Ariete, spiega la tensione tra l’amore per lo studio e il bisogno di esplorare gli scenari dello spirito e le religioni dei paesi lontani. Nettuno è spesso associato simbolicamente alle religioni orientali ma Alexandra, con la razionalizzante Venere in Vergine aveva proprio l’obiettivo di depurarle di tutta la parte “magica” e superstiziosa. Il quinconce non è un aspetto facile….

P.Ro.

Dalla Francia al Tibet: Alexandra David Neel, studiosa del buddhismo
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